Rugby: non è uno sport per signorine o deboli di cuore, ma una disciplina riservata a pochi che fanno della palla ovale un vero e proprio stile di vita.
Così è per Christian Affri, gioiellino di casa Rugby Varese originario di Induno, che a soli 18 anni è considerato da tutti gli addetti ai lavori un giocatore di classe e quantità che negli anni, grazie anche al lavoro costante, ha saputo guadagnarsi la prima squadra dopo tutta la trafila delle giovanili.
Quando hai cominciato a giocare a rugby e come ti sei avvicinato a questo sport?

“Ero in seconda media e avevo appena 11 anni -ha affermato il giovane varesino che compirà 19 anni il prossimo ottobre- Venivo da molte esperienze sportive di ogni genere avendo praticato, tra gli altri, nuoto, judo, tennis e basket; quell’anno feci amicizia con un mio compagno di classe che mi propose di provare a giocare a rugby a Varese, e fu subito amore a prima vista”.
Quasi un segno del destino, visto anche l’alta considerazione che hanno di te gli esperti di questo sport…
“Son felice che mi si consideri un buon giocatore. Io mi sono sempre dato da fare, cercando di lavorare sempre in modo da migliorarmi. L’impegno, che è il mio segreto più grande, ha fatto in modo che negli anni passati venissi convocato per le selezioni regionali; e questo è stato per me una grande soddisfazione”.
Cosa significa per te giocare a rugby?
“Non vorrei sembrare banale o scontato, ma significa tutto. Non mi pagano, e mai vivrò solo di questo, ma per me significa tutto. Da quando sono qua ho avuto modo di conoscere persone straordinarie che poi sono diventati anche miei grandi amici e queste, alla fine, sono le cose più importanti. Il rugby, per me, è il mio più grande appagamento”.
Dopo la stagione dell’anno scorso in cui il Rugby Varese riuscì a raggiungere i playoff per la serie B, una nuova stagione è ormai alle porte.
“C’è ancora tanta amarezza per l’esito dei playoff della scorsa stagione anche perché era il mio primo anno in prima squadra, e poi perché la nostra squadra ha sempre militato tra la B e la C e pensavamo fosse la volta buona. Detto questo bisogna ammettere che il Bassano (avversari dei biancorossi, ndr) aveva meritato molto di più di noi, potendo contare su una formazione forte con innesti come l’ex azzurro Matteo Mazzantini. Io non giocai il ritorno di quella doppia sfida perché ero infortunato, ma riuscii a viverla dalla tribuna come se fossi sul campo insieme ai miei compagni. Ora parte una nuova stagione e dopo due test positivi avremo ancora due amichevoli: una sabato sera contro l’ASR Milano Rugby nell’ambito della Festa del Rugby autunnale, e poi un’altra il 30 settembre contro il Parabiago, formazione di serie B. Poi, finalmente, l’esordio in campionato il 7 ottobre contro il Valle Camonica. L’anno scorso contro di loro riuscimmo a vincere agevolmente in casa, mentre sul loro campo ottenemmo una vittoria molto sudata. Un pronostico? Vittoria, ovviamente, anche se combattuta”.
L’obiettivo stagionale invece?
“Fin dalle giovanili, il nostro obiettivo è quello di cercare la vittoria sempre, in ogni circostanza. Ora non dico di  vincerle tutte, ma sicuramente recitare un ruolo da protagonista per tentare la promozione in Serie B”.
E il sogno di Christian Affri?
“Quello che mi ha sempre spinto a giocare e a migliorarmi: raggiungere un livello alto giocando nel massimo campionato di rugby italiano. Sarà quasi impossibile, ma voglio crederci”.

Marco Gandini