Per l’Handicap Sport Varese, quest’anno sponsorizzata Jackpot Cimberio, al di là delle vittorie sul campo il successo vero è l’innesto di facce nuove tra quelle storiche grazie alle quali il basket in carrozzina varesino è rinato e promette un futuro importante per chi c’era, continua ad esserci e ci sarà.
“Poter condividere la nostra passione con nuovi amici giovani e giovanissimi è la cosa più bella. In questi ragazzi riconosciamo il nostro entusiasmo di un tempo ormai lontano”.
Nelle parole di Antonio Bazzi
(nella foto) si racchiude l’emozione di chi il basket in carrozzina l’ha fortemente voluto e imparato oltre trent’anni fa quando per i giovani affetti da poliomielite il diventare atleta era una utopia.
“Di più – corregge Bazzi – per noi l’utopia era anche solo pensare di poter praticare uno sport per divertirsi. Nell’82 eravamo un gruppetto di ragazzi ospiti nell’Istituto delle Suore Orsoline a Casciago. L’unica attività motoria possibile era il nuoto. Tra noi regnava la noia per i soliti movimenti, sempre gli stessi, con gli stessi limiti. La scossa ci arrivò da Gino Zoccali. “Invece di sbuffare e lamentarvi” ci bacchettò da bordo vasca “perché non create una società sportiva?”. Società sportiva? Cosa vuol dire, come si fa, ma soprattutto, per fare che? La scintilla era scoccata ma l’entusiasmo era pari alla confusione. Non eravamo preparati ad un simile cambiamento. Tanto meno lo era l’ambiente in cui eravamo cresciuti”.
Sta di fatto che nacque la Polisportiva Handicappati Varese che ben presto vi diventò stretta.

“Nella città del basket fummo contagiati dalla passione generale e dalla disponibilità di un ex campione dell’Ignis come Nino Cescutti ad insegnarci il palleggio e il tiro da seduti. Prima su una sedia e poi in carrozzina. Fu così che nel 1984 nacque l’Handicap Sport”.
Quasi trent’anni dopo, non certo nel momento ideale per trovare risorse economiche e umane, avete saputo ridar vita a quell’idea.

“Noi del gruppo storico ci abbiamo messo del nostro ma senza la Pallacanestro Varese e il Consorzio Varese nel Cuore non ce l’avremmo mai fatta – puntualizza Bazzi – La stagione scorsa è stata una scommessa vinta. Quella che inizierà il prossimo 13 gennaio sarà la prova del nove. Con quell’assist lanciatoci al Cinema Vela Cecco Vescovi non si limitava a ridarci la possibilità di rimetterci in movimento. Con il prezioso ed ormai fedele amico Mario Oioli abbiamo concordato da subito che insieme alla ripresa si doveva consolidare l’attività organizzandola al meglio e reclutando forze nuove, soprattutto giovani. Iniziando il secondo anno con quattro facce nuove e giovani pensiamo di essere sulla strada giusta”.
Diamo i nomi ai quadri societari dell’ Handicap Sport Jackspot Cimberio Varese.

“Presidente e allenatore fresco di patentino: Carlo Marinello. Vicepresidente e addetto al rapporto con gli sponsor: Antonio Bazzi. Segretari: Elena Misaglia e il Giorgio Pedraccini. Dottoressa: Luana Masetti. Accompagnatori Dania Rusconi, Giorgio Capoferro ed Emanuele Castorino”.
L’anno scorso terza forza del campionato. Quest’anno?

“Con l’organico di quest’anno ce la possiamo giocare con tutti. Vogliamo vincere per ringraziare tutti coloro che ci stanno dando una mano e per compiere quel salto di qualità necessario che dovrà comprendere l’allargamento dell’attività al settore giovanile”.
Non per richiamare il lontano 1982 ma il secondo più del primo mi sembrano obiettivi parecchio ambiziosi per non dire utopistici…

“Bazzi, Marinello, Crema e Pedraccini nell’82 sognavano con in mano un pallone da basket seduti su una sedia di legno. Oggi vogliono continuare a sognare contagiando i giovani con disabilità varesini e non solo. Le porte della palestra comunale di Valle Olona sono spalancate per chiunque voglia condividere con noi sogni e impegno”.
A proposito di palestra. Girando per l’Italia avete la possibilità di compilare una pagella in tema di strutture accessibili.

“Posso dire con orgoglio che la nostra “casa” è tra le migliori. Alle promesse il Comune ha dato seguito ai fatti realizzando anche quei minimi accorgimenti che ci consentono di muoverci e giocare senza problemi”.

 RB