“A volte ritornano” è il titolo che riassume anche la storia di Federico Furlan, attaccante classe '90 di scuola Milan, passato lo scorso anno dalla Primavera al Monza, in prestito, per poi tornare di nuovo a Varese, questa estate, restando però fuori rosa. Finalmente è tornato a calcare i campi di gioco riaggregandosi alla formazione Primavera.
Federico, racconta come sono andate le cose e quali difficoltà hai trovato.
«La passata stagione è partita bene insieme alla Primavera di Mangia, mi sono ritrovato ad avere tanta voglia di dimostrare e ho deciso di provare ad andare altrove. Sono arrivato a Monza, ma ho trovato un ambiente diverso rispetto a quello che mi aspettavo. La squadra lottava per non retrocedere e lo spazio per me era ridotto. Mi sono pentito un po' di aver fatto questa scelta, ma indietro non si torna. Si deve sempre guardare avanti».
Quando sei tornato a Varese ti aspettavi una possibilità in prima squadra?
«Sinceramente sì, ma non l'ho avuta, pazienza. Non faccio drammi. Sono tranquillo e penso al futuro positivamente».
Come hai vissuto i mesi trascorsi lontano dal campo?
«Non poter giocare è triste, ma ho cercato di vivere la situazione senza buttarmi giù. Ho provato a viverla nel migliore dei modi, continuando ad allenarmi con impegno convinto che prima o poi mi sarei riscattato».
Il riscatto di cui parli è arrivato con la Primavera, squadra con cui hai già realizzato 5 gol.
«Ho deciso di rimettermi in gioco per riacquistare l'autostima che avevo perso e per recuperare la condizione. Nel gruppo c'è entusiasmo e mi sono integrato bene. Ho anche ritrovato Albertazzi con il quale ho giocato nel Milan. I compagni sono giovani e io sono contento di dar loro una mano perché se lo meritano. Anche il mister mi ha accolto bene facendomi sentire sin da subito parte di un progetto».
In campionato siete al momento al secondo posto, qual è l'obbiettivo?
«Puntiamo ad accedere direttamente alla fase finale e quindi di rimanere tra le due prime posizioni. Gli avversari sono molto temibili e quindi è un compito arduo. Per questo quello che conta di più è rimanere in zona play-off».
Pensando al tuo futuro, invece, quali sono i tuoi obbiettivi personali?
«Sin dalla prossima stagione vorrei trovare una squadra che punti su di me, indipendentemente dalla categoria».
Che consiglio senti di dare ai giovani che giocano nei settori giovanili?
«Dico loro di credere sempre nei propri sogni e a quelli che magari non giocano o trovano poco spazio dico di tenere duro perché prima o poi il momento di giocare arriva per tutti e quando arriva non deve essere sprecato».

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