Riccardo Fiamozzi, giovane terzino classe 1993, è approdato a Varese la scorsa stagione in cui ha giocato con la maglia della Primavera, poi, questa estate, è passato in prima squadra.
Come ti trovi a giocare nel calcio “dei grandi”?
“Mi sono subito trovato bene. Ho instaurato sin dall’inizio un buon feeling con i compagni e ogni giorno che passa mi trovo sempre meglio perché è solo questione di abituarsi e di ambientarsi ad uno spogliatoio diverso e ad una mentalità nuova, da prima squadra che è totalmente diversa da quella della Primavera. Velocità e ritmi di gioco sono molto diversi”.
A livello tattico quali sono le principali difficoltà?
“Sicuramente la qualità dei giocatori è molto più alta e non è subito facile confrontarsi con gli avversari. C’è da tener conto anche della fisicità. La concentrazione deve essere sempre massima in tutto l’arco della partita, questa è la più grande differenza: ogni minima disattenzione può costare caro”.
Hai sempre sognato di fare il calciatore?
“Sì, fin da quando ero piccolissimo. Ho iniziato a tirare i primi calci al pallone a all’età di sei anni e poi non ho più smesso. Fino a tredici anni ho giocato nelle giovanili del Mezzocorona che è la squadra del mio paese, poi da lì sono andato nel settore giovanile del Milan dove ho giocato per quattro stagioni dai Giovanissimi alla Berretti e poi sono arrivato lo scorso anno alla Primavera del Varese e adesso eccomi qua, in prima squadra. È quello che ho sempre desiderato”.
C’è un allenatore che più di altri ti ha lasciato qualcosa?
“Nessuno in particolare, sono stati tutti di grande aiuto. Ognuno di loro mi ha dato qualcosa di diverso permettendomi di arrivare dove sono adesso”.
Quando sei arrivato lo scorso anno ti aspettavi di fare così bene e di avere un futuro nella formazione maggiore del Varese?
“Assolutamente no. Non mi aspettavo di fare un campionato come quello dell’anno scorso che non è stato positivo solo per me, ma per tutto il gruppo in generale. Soprattutto perché appena arrivato ho cambiato ruolo da esterno alto a esterno basso e per me era tutto molto nuovo. Tra me e me mi sono detto: ‘È una scommessa: proviamo’, e per fortuna è andata bene”.
Quest’anno sei partito come riserva, ma in realtà hai trovato spazio in numerose occasioni trovando la piena fiducia di Castori..
“Dal momento in cui il mister mi ha dato la possibilità ho cercato subito di dimostrare il mio valore con assoluta serenità, scendendo in campo senza ansie, senza sentirmi sotto esame. Poi penso che la fiducia di un allenatore si conquisti ogni giorno. Non è perché fai bene una partita allora hai sempre fiducia. Bisogna sempre rimettersi in gioco senza mai dare nulla per scontato. Penso che un giocatore non debba mai smettere di dimostrare il suo valore”.
Che tipo di allenatore è Castori?
“Con lui mi trovo molto bene, mi piace come allenatore e come uomo. E sono felice perché mi sta insegnando molto”.
Invece con i compagni che tipo di rapporto hai instaurato?
“C’è amicizia sia dentro al campo che fuori. Mi danno importanti consigli, soprattutto durante la partita. Mi guidano consigliandomi qual è la scelta o la giocata giusta da fare. Mi tranquillizzano e mi danno sostegno nei momenti di maggiore difficoltà durante la partita”.
Da questa stagione cosa ti aspetti?
“Punto a impegnarmi al massimo e a migliorare sempre di più giorno dopo giorno e cerco di fare più minuti possibili in campo”.
Invece cosa sogni per il tuo futuro?
“Il sogno di ogni calciatore è di arrivare in Serie A e una volto arrivato lì si punta ad andare sempre più in alto. Sin da piccolo volevo giocare a grandi livelli e sono felice di starci riuscendo”.
Nel tuo futuro vedi anche un po’ di azzurro, visto che sei già nel giro delle nazionali?
“Sì lo scorso anno ho giocato con l’Under 19, quest’anno sono alla seconda chiamata in Under 20. All’inizio non son sono stato convocato, poi la chiamata è arrivata e sono felice. È una delle mie più grandi soddisfazione”.
Parliamo del campionato e dell’ultimo periodo vissuto dalla squadra…
“C’è stato un periodo no. È vero che dobbiamo ritrovarci e continuare a credere nelle nostre potenzialità che ci sono e si sono viste sin dall’inizio. Dobbiamo solamente esprimerci al meglio partendo da sabato con il Novara”.

Elisa Cascioli