Uno come Daniele Buzzegoli, onestamente, non ha bisogno di presentazioni.
Nato e cresciuto calcisticamente in Toscana, ha vestito la maglia del Varese quasi per caso divenendo ben presto e in poco tempo una bandiera, protagonista assoluto di una cavalcata vincente che portò i biancorossi alla conquista della Serie B dopo 25 anni dove, all’Olimpico di Torino, siglò il primo gol della stagione, di punizione, la sua specialità.
Da allora “Buba” ha cambiato due squadre: dopo l’esperienza con lo Spezia lo scorso anno, dove ha conquistato promozione, Coppa Italia Lega Pro e Supercoppa Italiana di Lega Prima Divisione, il trasferimento in estate al Novara, prossima avversaria del Varese.
“Particolare la storia che mi portò nella Città Giardino -racconta l’ex capitano biancorosso- Era il 2009 e il mio cartellino apparteneva al Pisa, anche se gli ultimi sei mesi di quell’anno venni spedito al Gallipoli in prestito. Quando tornai indietro dopo aver vinto il campionato di Prima Divisione, la società toscana fallì e io, come altri miei compagni, rimasi svincolato. Cominciai ad avvicinarmi al Varese per vie traverse grazie a Sogliano; fu una trattativa lampo, perché mi chiamò di mattina e la sera ero già in sede a firmare il contratto”.
Quella a Varese è stata forse la parentesi più bella della tua carriera.
“Non solo la più bella, ma anche la più emozionante e la più formativa. Quando arrivai ero un giocatore incompleto in alcune cose ma, grazie anche ai meticolosi insegnamenti di mister Sannino, un vero e proprio padre sotto questo punto di vista, riuscii a migliorarmi giorno dopo giorno. Ero acerbo, un po’ come il Varese di allora. La nostra crescita è andata di pari passo in un anno e mezzo trascorso insieme che ci consacrò poi definitivamente”.
Qual è il ricordo più bello in assoluto?
“Senza dubbio la doppietta con la Cremonese che valse la promozione in Serie B. Sono sensazioni al momento molto confuse, ma che se ci si ripensa dopo, a mente fredda, donano un senso di straordinaria emozione mista ad un alto tasso di adrenalina che mi fa salire i brividi su tutto il corpo. Auguro a chiunque di vivere certi momenti”.
Nel gennaio 2011 la notizia che sconvolse la tifoseria del Varese: Buzzegoli allo Spezia. Perché questa scelta?
“Non mi sono mai nascosto e sono sempre stato schietto, forse anche per questo molti tifosi invece di criticarmi mi appoggiarono. Quando ricevi un’offerta da una squadra che ti mette sul piatto il triplo dello stipendio che guadagni, è difficile dire di no. Oltretutto a 28 anni con una moglie e due figli da mantenere, dovevo necessariamente cominciare a pensare al futuro della mia famiglia. È stata una pura scelta economica che però, sotto un certo punto di vista, è stata molto dolorosa perché ho sofferto e non poco nel lasciare il Varese”.
Sabato affronterai i biancorossi per la prima volta da avversario. Che cosa provi?
“Emozioni contrastanti, ovviamente. Se penso che mi troverò a fronteggiare Daniele Corti, con il quale ho condiviso tanti bei momenti insieme, mi viene da ridere. Sarà una partita molto difficile e nervosa, perché entrambe le squadre stanno vivendo un momento poco felice in campionato. Io avrò il compito di placare un po’ gli animi e fare da paciere”.
Un pronostico?
“Dico Novara. Veniamo dalla sconfitta a Crotone e nelle ultime quattro gare abbiamo totalizzato solo 3 punti; abbiamo bisogno di vincere. Poi da domenica tornerò a tifare Varese”.
Se avessi in futuro l’opportunità di tornare a vestire la maglia biancorossa?
“Difficilmente ciò accadrà, perché ho un triennale che mi lega alla squadra piemontese, ma mai dire mai…”

Marco Gandini