E’ stata una spettacolare vittoria quella del quattro con LTA Adaptive azzurro alla coppa del mondo di Belgrado in una gara tiratissima dall’inizio alla fine: Mahila Di Battista (Can. Gavirate), Florinda Trombetta (Canottieri Milano), Andrea Marcaccini (Canottieri Firenze), Pierre Calderoni (Cus Ferrara) e Alessandro Franzetti (tim. Can. Gavirate) sono riusciti a portare il tricolore sul gradino più alto del podio. Inoltre, questo importante appuntamento metteva in palio, per i primi due equipaggi classificati,  la qualificazione alle Paralimpiadi di Londra 2012. Obiettivo centrato!! Nella prima parte della gara i nostri atleti hanno mantenuto la seconda posizione ed ai 500 mt. il ritardo sul Sud Africa era di circa 3 secondi, poi al “via” del timoniere ecco che l’imbarcazione azzurra ha iniziato  una irresistibile rimonta dimostrando tutto il suo carattere e la sua determinazione. Al traguardo prima l’Italia   con un tempo di 03:33.38, seguita dal Brasile in seconda posizione e dal Sud Africa in terza. Tanta emozione, ma soprattutto tanta soddisfazione.
“Sono molto contento per la nostra vittoria: significa molto per noi. Questa è la prova che i sacrifici e che l’unione dell’equipaggio sono le armi determinanti. Ringrazio i miei compagni di barca: siamo riusciti ad amalgamarci al meglio e a formare una squadra vincente.  Un grazie particolare va anche a Paola, il nostro coach che ha creduto in noi, ha lavorato con noi e ci ha supportato fino in fondo. Siamo arrivati a questo appuntamento con un ordine preciso: “Verso Belgrado e… oltre” e lo abbiamo rispettato alla grande!!! Ora per arrivare a Londra ci aspettano mesi di dura preparazione, li affronteremo con il massimo impegno restando sempre uniti e poi si vedrà……” ha commentato il timoniere Alessandro Franzetti.
Mahila Di Battista parla  così della sua gara: “ E’ stata una gara entusiasmante che ha fatto bene al cuore ed alla mente. Parlando a nome di tutti, vogliamo ringraziare anche tutti coloro, riserve e non, che da casa ci hanno trasmesso la loro vicinanza e ci hanno dato la carica per arrivare fin qui.”
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