La stagione dell’Abc Coelsanus Varese si è conclusa ormai da una settimana ed è tempo di bilanci. Iniziamo a tracciarli insieme al coach gialloblù Paolo Piazza, subentrato a Garbosi poco dopo metà campionato, che ha saputo cogliere la salvezza in maniera abbastanza tranquilla:
“Sicuramente il primo obiettivo era salvarci mentre i playoff sarebbero stata la classica ciliegina sulla torta –afferma Piazza– Visto che l’ottava classificata era distante solo due punti a quota 28 è chiaro che cresce il rammarico per aver mancato una delle prime otto posizioni in classifica. Non bisogna dimenticare, però, la situazione che ho trovato al mio arrivo: la squadra era reduce da otto sconfitte consecutive e si trovava al penultimo posto in classifica con sei punti da recuperare sulla zona salvezza. I giocatori avevano il morale sotto i tacchi e anche dal punto di vista fisico atletico non erano in perfetta forma”.
Andava fatto un lavoro anche psicologico.
“Penso sia stato fatto un grandissimo lavoro e ho trovato la disponibilità massima da parte di tutti. Abbiamo cambiato completamente lo staff tecnico e la società mi ha messo nelle condizioni migliori per fare il mio lavoro a tutto campo, sia tecnico che fisico. I giocatori si sono fatti ben accompagnare e devo dire che sono stati bravi a far svoltare una stagione che aveva tutti i prodromi per essere totalmente negativa. Certamente le prime quattro vittorie consecutive ci hanno dato una mano e possiamo commentare una stagione con la salvezza giunta con una partita d’anticipo”.
Quale il momento della svolta?
“Mi viene in mente un episodio della mia prima gara. Eravamo a Prato e Moraghi ruba palla a Berlati e da lì siamo andati a vincere la partita. In generale, ritengo la capacità mentale di assorbire tutti gli input dati ai giocatori una cosa fondamentale per cambiare questa stagione. Poi, i giocatori più importanti a livello di personalità hanno saputo mettersi in luce per tirare questo gruppo: mi riferisco in primis al capitano Martino Rovera, ma potrei citarne anche altri. Diciamo che se non ci fossimo salvati e sommando la retrocessione del Campus, l’estate non sarebbe stata rosea per la società”.
Futuro?
“Dobbiamo incontrarci con la Robur e capire che progetto hanno in mente di portare avanti. Innanzitutto, bisogna capire se farò parte ancora di questo progetto. Penso che dopo il corso dell’Under 19, ci siederemo attorno ad un tavolo per parlare anche del mio futuro”.

Matteo Gallo