E' stato l'acquisto più chiacchierato del mercato estivo. D'altronde, sostituendo naturalmente per posizione in campo Phil Goss non poteva non essere al centro dell'attenzione. Ebbene, il buon Justin Hurtt ha già avuto modo di ritagliarsi lo spazio da uomo copertina realizzando il canestro partita a Roma dopo 44' minuti abbondanti in cui aveva combinato poco o nulla a livello offensivo. Oltretutto, alzando la mano dall'arco con Varese sotto di un punto e con il suo tabellino che fino ad allora recitava 1/9 dal campo. Ce ne vuole di coraggio, ma Hurtt ha dimostrato una cosa che è già balzata all'occhio di tutti: non è un giocatore che si macera negli errori, particolare che, invece, spesso risuona nella testa di un cestista. Per il resto, le cifre oggi parlano di 9,3 punti di media col 41,2% da tre, ma è ora di ascoltare il pensiero dell'unico americano varesino di questa stagione.

Justin, domenica a Roma dopo 44'30″ abbastanza anonimi hai avuto in mano il pallone decisivo e non hai esitato.
“Era stata una gara non certo da ricordare per me fino a quel momento. Invece, la squadra stava disputando un'ottima gara e ho avuto la possibilità di mettere a segno il gioco della partita. Beh, non mi sono lasciato scappare questa opportunità”.

Hai sempre dichiarato ai vari giornali italiani che ti senti un giocatore che non si nasconde e non si tira indietro se c'è da prendersi un tiro senza domani. In pratica, l'hai già dimostrato.
“Finora in tutta la mia carriera, e anche personalmente, ho sempre voluto prendere i tiri decisivi. In quel momento dovevo prendere quel tiro ed ho avuto ragione”.

E' stata la prima vittoria importante di questa stagione arrivata in trasferta. Tra l'altro, coincide con una Varese in vetta alla classifica. Come ci si sente ad essere primi?
“Si sta veramente bene. Ma non dobbiamo dimenticare che noi stiamo ancora cercando di migliorare, di diventare una squadra ancora più coesa e unita. E' un lento processo di maturazione che riguarda tutti le componenti di questa Varese. Però, sono contento”.

Tra l'altro, domenica arriverà a Varese un'altra capolista: Caserta. Conosci qualcosa della Pepsi?
“Non so molto di Caserta, ma in settimana stiamo lavorando con lo staff per arrivare preparati alla sfida di cartello di domenica”.

Una sfida importante per lanciare ulteriormente le vostre ambizioni. Che gara ti aspetti?
“Penso che ci faremo trovare pronti ai possibili trabocchetti che ci presenterà il coach avversario, Sacripanti. Ne uscirà fuori una gara bella e combattuta e noi dovremo far valere l'impatto del nostro pubblico che dovrà darci una carica in più per battere Caserta”.

In questo tuo ambientamento in una nuova realtà, anche il rapporto con Charlie Recalcati è importante. 
“Lui è un grande allenatore e conosce la pallacanestro come pochi altri. Mi ha insegnato e mi sta tuttora insegnando parecchie cose e molti aspetti che devo assolutamente conoscere per capire le differenze tra il basket universitario e il basket italiano. Non potevo chiedere un allenatore migliore di lui al mio primo anno da professionista”.

Guido Saibene è l'alter ego di Recalcati ed ha molto spazio durante gli allenamenti. La tua idea su di lui? 
“Anche Guido è un ottimo allenatore. Mi aiuta tantissimo a comprendere il gioco e a dare il meglio di me in ogni situazione. Mi piace veramente tanto il suo modo di stare sul campo”.

Sappiamo che anche tua mamma Martha è stata con te un mese per aiutarti nell'ambientamento in questa nuova realtà. Qual è il tuo bilancio dopo questi primi tre mesi italiani? 
“Posso dire che mi sto trovando molto bene. E' la mia prima esperienza in assoluto al di fuori degli Stati Uniti, ma tutti mi hanno accolto alla grande. Sia i tifosi che sono molto caldi e ti fanno sentire il loro sostegno, sia la società che sta facendo di tutto per farmi sentire a mio agio. Posso solo dire che finora è un'esperienza fantastica”.

Hai accennato ai tifosi. Vogliamo fare un appello anche ai lettori di VareseSport per riempire il palazzetto in occasione della sfida al vertice contro Caserta?
“Noi giocatori amiamo vedere il PalaWhirlpool tutto esaurito. Ci aiuta a sentire ancora di più la forza del sesto uomo. Sono certo che questa annata sarà una buona stagione a livello di risultati per Varese per cui, perché non venire a divertirsi al palazzo?”.

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