La notizia di giornata è, indubbiamente, il caos scoppiato in casa della Gallaratese. Che la situazione fosse critica si sapeva, ma adesso la bomba è esplosa. Già dall'anno scorso, sotto la gestione Ramella, mancavano gli stipendi che non arrivavano, o comunque, erano erogati con eccessivo ritardo. E il fatto si è ripetuto in questa stagione. Settimana scorsa è arrivato l'aut aut da parte di giocatori e staff tecnico che, giustamente, hanno alzato la voce. “Abbiamo deciso di tirare avanti sino a ieri in queste condizioni, ma visto che non è cambiato nulla il segnale adesso l'abbiamo dato noi“. Queste sono le parole di Alessandro Fusco (nella foto), difensore, che già lo scorso anno vestiva questa maglia. E che questo disagio, dunque, l'aveva già vissuto. 

I giocatori, d'accordo con il tecnico Enrico Bortolas e tutto il suo staff, hanno deciso di scioperare. “Domani pomeriggio ci presenteremo tutti alle due al campo, ma non ci alleniamo. E non giocheremo finché le cose non cambiano“, prosegue il difensore. E' chiara la presa di posizione contro la società, anche se è difficile individuare il vero “colpevole”, come spiega lo stesso Fusco: “Il problema è che ognuno scarica i barili addosso all'altro e così non se ne viene fuori. Noi ci siamo stufati di vivere in queste condizioni. C'è gente come il nostro preparatore dei portieri che deve ancora prendere 8 mensilità, non se ne può più“. 

E' evidente che la situazione è critica e vi è solo una via d'uscita: pagare gli arretrati. Ma probabilmente questa strada non è percorribile. Il perché è presto spiegato: da inizio stagione nessun tesserato per la Gallaratese ha percepito un euro. E' chiaro che con la riapertura del mercato tra pochi giorni in tanti, se nulla cambia, andranno via da Gallarate. La maggior parte dei calciatori si svincolerà e si accaserà in altri lidi.
L'unica risposta che è arrivata dopo questa presa di posizione è quella del Direttore Generale Salvatore Marotta che prova a rassicurare la squadra sostenendo che a breve arriverà qualche stipendio. Ma le sue parole perdono di credibilità dato che lo stesso Marotta è da qualche domenica che non si fa più vedere in tribuna. Si era parlato, un mesetto fa, di una nuova cordata pronta a rilevare la Gallaratese, ma, anche qui, tante belle parole e nemmeno l'ombra di un fatto. Passa così in secondo piano anche la cronaca sportiva, ma questa è divenuta una costante del nostro calcio, ormai in tutti i livelli. Il rischio che la Gallaratese, nata due anni fa sulle macerie del Saronno, scompaia dal panorama calcistico varesotto è quasi vicino a a tramutarsi in realtà.

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