Pina: allora Gina?
Gina
: ciao Pina. Questa settimana ho un po’ di magone…l’Alfredo me l’ha fatta grossa…
Pina
: eh si, la perdita del prof. Speroni è di quelle che ti lasciano senza parole. Com’è nella nostra pseudo cultura quando uno muore diventa automaticamente un Santo. L’Alfredo non lo era e nemmeno voleva esserlo. Lui era semplicemente un uomo, con pregi e difetti, che pretendeva da se stesso e dagli altri serietà e rigore. Questo è bastato a molti per odiarlo, ad altrettanti per amarlo. Penso che il modo migliore per salutarlo siano state le parole dei suoi colleghi, dei suoi allievi e del Caccianiga in Chiesa. Affetto e riconoscenza ai quali va dato un seguito con ciò che Speroni “predicava”.
Gina
: ti stai riferendo agli insegnanti, agli allenatori, ai dirigenti…
Pina
: nessuno si chiami fuori. La lista è lunga: genitori, dirigenti scolastici, Istituzioni, ecc. ecc.. Il modo migliore per concretizzare e “bonificare” il ritornello che si spreca in queste tristi occasioni: “resterai per sempre nei nostri cuori”, è quello di dar seguito al pensiero di chi ci lascia.
Gina
: scusa se alleggerisco un po’ …”di chi ci lascia” un paio di ciufoli! L’Alfredo sarebbe rimasto qui ben volentieri!
Pina
: hai ragione Gina. E’ uno dei tanti modi di dire che andrebbero cancellati.
Gina
: Va bè. Un bacio al prof. e voltiamo pagina. Da dove cominciamo?
Pina
: cominciamo dalla città in cui il teatro che porta il suo nome utilizza le porte di servizio come entrata per i disabili. Logico quindi che nella stessa città ci sia un palazzetto ed uno stadio in cui lo spazio delle carrozzine non sia considerato.
Gina
: qualcosa mi dice che stai parlando della Città Giardino! Di cosa ti stupisci? L’hai sempre detto anche tu che i disabili non sono una priorità.
Pina
: dirlo non significa accettarlo! Ma possibile che ci si deve accorgere delle difficoltà altrui solo se ci si finisce dentro? Varese ha asfaltato un ippodromo per 5 gare di ciclismo e non ha le risorse per un palchetto (Palazzetto) e due divisori trasparenti (stadio)? E quegli scienziati della Lega di serie B, fanno pomposi sopralluoghi solo per costruire gabbie e percorsi di guerra?
Gina
:  a chi lo chiedi?
Pina
: eh, siam qua in due! A chi vuoi che lo chieda? A te!
Gina
: si ma io sono la Gina, moglie del Cecco della premiata ditta Cecco&Beppe. Del Varese Sport. Cosa posso fare?
Pina
: intanto indignarti. E poi stimolare anche tu, non le Istituzioni e gli organi preposti che hanno già dimostrato in passato quanto siano “presi” dal Sociale, ma le associazioni di categoria. Quando devono pagare un parcheggio fanno il diavolo a quattro facendo finta di non sapere che tanti furbi danneggiano la loro condizione fotocopiando o sfruttando il famoso contrassegno arancione. Quando invece non vedono riconosciuti diritti che riguardano una minoranza, dormono beatamente.
Gina
: non pensi che molti disabili abbiano ogni giorno mille difficoltà che li distraggono dal semplice assistere ad un evento sportivo?
Pina
: in una società dove non sei considerato non puoi permetterti di far passare in silenzio anche la più piccola mancanza.
Gina
: si vede che sei amica dello Speroni…
Pina
: orgogliosa di esserlo! Cara Gina, la verità è che siamo tutti concordi nel pretendere il rispetto…dagli altri!
Gina
: va bè, senza portar via argomenti ai nostri due mariti. Calcio, basket, rugby, pallavolo, ciclismo. Niente da dire?
Pina
: si! Su qualcosa che non hai nominato: la pallanuoto. Secondo te, lo tsunami che ha spazzato via la VON ha insegnato qualcosa?
Gina
: aaaahhhhh con ste domande! A parte il fatto che la VON c’è e non è sparita. A parte il fatto che la piscina di Via Copelli è quella di cinquant’anni fa. A parte altri dieci o undici fatti, cosa vuoi illuderti che l’ennesimo buco possa insegnare?
Pina
: è solo l’ennesimo assist per chi non ha la volontà di fare?
Gina
: brava! Oggi l’unica cosa che genera consensi è il sedersi a guardare per sputar sentenze.
Pina
: mamma mia Gina, come ci stiamo elevando! Il nostro Direttore sarà fiero di noi.
Gina
: elevando un corno. Torniamo anzi, restiamo con i piedi per terra e parliamo d’altro.Pina: parliamo dei saluti
Gina
: basìn Pina
Pina
: basìn Gina