Samuele Grilli, boxeur diciannovenne della società Master Boxe di Busto Arsizio, racconta come sta passando questo momento e di come la sua prospettiva futura sia già rivolta verso le gare di novembre.

Come stai vivendo questo periodo di inattività forzata?
“E’ sicuramente complicato convivere con questo isolamento. Io sono un ragazzo che ama fare sport e che è molto ferrato su ciò che fa. Non è sicuramente facile riuscire a gestire la propria quotidianità dopo uno stravolgimento del genere. Ero abituato ad andare in palestra ad allenarmi tutti i giorni e questo mi manca molto”.

Da quanto tempo sei fermo con gare e allenamenti?
“L’ultimo incontro l’ho fatto parecchio tempo fa, a dicembre. Avrei dovuto avere un incontro il 21 marzo, sarebbe stato il mio primo senza caschetto, ma è saltato per i motivi che tutti conosciamo. Per quanto riguarda gli allenamenti in palestra invece sono fermo da circa la metà di febbraio, quando sono incominciati ad uscire i primi decreti restrittivi, insomma”.

Come ti stai tenendo in allenamento a casa?
“Cerco di mantenere quello che è il mio livello di resistenza e di fiato, che sono essenziali. Faccio tanti circuiti a corpo libero. Non è facile, ma si fa il possibile per non perdere la forma”.

Quando pensi possa riprendere la tua stagione e che incontri hai in programma?
“Non abbiamo avuto indicazioni su una possibile ripresa di allenamenti o gare. Sicuramente c’è una cosa da dire, ovvero che le gare più importanti per me saranno a novembre, con i campionati regionali, e poi se dovessi riuscire a qualificarmi, a dicembre con i nazionali, quindi in prospettiva mi auguro proprio di poter disputare quegli incontri e di riuscire, nonostante tutto, ad arrivarci al meglio”.

So che hai fatto parte della nazionale Junior anche con ottimi risultati.
“Sì è vero, ora è un anno che non sono in nazionale perché ho cambiato categoria e quindi all’inizio ci vuole sempre un po’ di tempo per guadagnarsi le posizioni ed i risultati utili ad andare in nazionale, ma sono fiducioso di poterci tornare”.

Alessandro Burin