Un contatto diretto col pubblico che si è protratto anche nelle settimane successive all’esplodere della pandemia Covid-19. Come i postali, dei quali abbiamo parlato qualche giorno fa, anche i bancari hanno continuato a svolgere il proprio lavoro accogliendo clienti senza barriere e protezioni fin quando non sono scesi in campo i sindacati. Da metà marzo sono stati presi provvedimenti che hanno obbligato le banche ad aprire la sportelleria solo su appuntamento.

Ne parliamo con Matteo Gallo, il nostro collaboratore che lavora al Banco Bpm di Solbiate Olona. “Alterno le settimane andando in ufficio una sì e una no lavorando in smart working. Le filiali più piccole sono state chiuse – spiega -. Siamo aperti per la casa solo la mattina, solo su appuntamento e riceviamo esclusivamente una persona alla volta per evitare assembramenti”.

La gente come l’ha presa? “Ovviamente male. Anche noi abbiamo riscontrato il fenomeno dell’andare in banca come scusa per uscire, soprattutto da parte dei pensionati. Troppa gente viene per prelevare cifre basse; sollecitiamo tutti ad usare il bancomat e invitiamo i clienti che non ce l’hanno a farlo perché è la cosa più comoda e sicura per tutti”.

banca-coronavirusVi sentite tutelati oppure no? “Ho sentito alcuni colleghi che sono stati dotati di mascherine, da noi chi sta in cassa ha gel e mascherine. Ogni banca ha gestito l’emergenza come meglio credeva. Serviva una linea chiara e unica invece le direttive non lo sono state”.

Com’è cambiato il tuo lavoro? “Non si possono più fissare gli appuntamenti, gestisco le aziende tramite Pec. Sono perennemente al telefono e sono diventato più uno psicologo che un bancario. Tanti clienti imprenditori sono veramente in difficoltà e cerco di dare anche un supporto morale ai più pessimisti”.

Tanti risparmi sono andati in fumo: “C’è chi ha perso molto, azioni piuttosto che fondi hanno subito un -20 per cento e inevitabilmente questo ha avuto conseguenze nei portafogli dei risparmiatori”.

Quali consigli dai ai tuoi clienti? “Che è il momento di investire, di non farsi prendere dal panico. Che i consulenti e le banche sono pronti a dare consigli e analizzare ogni situazione. Non bisogna cedere alla tentazione di disinvestire tutto e mettere sotto al materasso. Ci aspettiamo un trend contrario. Probabilmente non si tornerà sui livelli di gennaio, quando le borse erano ai massimi rispetto agli ultimi 10 anni, ma la tendenza si invertirà per forza”.

I complottisti trovano una spiegazione alla diffusione non casuale del virus proprio su questo: “In questo periodo ho sentito e letto di tutto, ci vuole polso e sangue freddo e come direbbe Mario Draghi ‘whatever it takes’, fare di tutto per salvare costi quel che costi”.

Elisa Cascioli

– Gli altri eroi silenziosi PARTE 1. I lavoratori dei supermercati
– Gli altri eroi silenziosi PARTE 2. La Protezione Civile
– 
Gli altri eroi silenziosi PARTE 3. I farmacisti

– Gli altri eroi silenziosi PARTE 4. I postali
– Gli altri eroi silenziosi PARTE 5. I medici di famiglia