Chiedi chi era Lello Antoniotti. Nel caso, una risposta potete trovarla nell’ultima fatica biografico/didattica dello storico biancoblu Giorgio Giacomelli dedicata proprio all’indimenticato campione di Bard. Cinque anni in 20190602_193037biancoblu dal ’46 al ’51 (120 presenze e 47 reti) è stato uno dei più grandi 9 e mezzo del calcio italiano. Eclettismo esibito soprattutto a Busto ma anche nelle successive tappe vissute con le maglie di Lazio, Torino e Juventus. L’opera è stata presentata venerdì in orario aperitivo alla Libreria Boragno Busto Libri di via Milano alla presenza (tra gli altri) del figlio del grande Lello, del primatista di presenze con la Pro Patria Pippo Taglioretti e dell’assessore allo sport Gigi Farioli.

Tra foto, ricordi, notazioni tecniche ed approfondimenti, la pubblicazione (prodotta da Iper per la Geo Edizioni) contiene copia della lettera inviata da Antoniotti a “Il Tigrotto” subito dopo il suo trasferimento alla Lazio. Lo spessore del personaggio (premiato post attività agonistica anche da un ruolo di spicco negli organici del settore tecnico della FIGC) è chiaro al di là di ogni ragionevole dubbio: “Spero di avervi lasciato un buon ricordo come io l’ho di voi; mi auguro che, benché avversario, un poco mi teniate nel cuore, ma più di ogni altra cosa mi preme dirvi questo: amate sempre la vostra squadra, incitate i giocatori, sono tutti ragazzi seri, generosi e capaci, e se qualche volta giocano male non demoralizzateli coi fischi, , peggiorano soltanto la situazione, e poi, chi non sbaglia, chi non ha momenti brutti?. Altri tempi. Altri uomini.

Giovanni Castiglioni