Tre gare in due giorni nel Campionato Mondiale Trifecta Spartan, a Sparta, appunto, in Grecia: il varesino Roberto Marabini, inserito nella categoria 55-59, ha sfiorato il podio piazzandosi quarto su oltre un centinaio di partecipanti. In totale c’è stato un migliaio di partecipanti provenienti da tutto il mondo.

I numeri del tracciato? 53 chilometri (17 super + 9 sprint + 27 beast) ed oltre 100 ostacoli, compresi circa 10 chilometri di corsa nel fiume e oltre 5 chilometri di prove di trasporto (tronchi, catene, blocchi di marmo, sacchi di sabbia e quan’taltro) molto pesanti. Fra gli ostacoli, anche muri, prove di equilibrio, scavalcamenti. Una vera e propria prova di forza che mette a dura prova anche i più allenati.

Marabini ci ha raccontato la sua esperienza: “Sono molto contento del terzo posto nella prima gara, la super, corsa la mattina del sabato dove ho superato per due secondi il mio diretto avversario, un inglese poi piazzatosi secondo nella classifica finale. Anche nella gara sprint, corsa nel pomeriggio di sabato, mi sono difeso bene. Anzi, mi sono ritrovato secondo fino all’ultimo chilometro, dove ho però sbagliato il lancio del giavellotto contro un bersaglio di fieno. Si tratta di uno degli ostacoli più ostici per tutti i partecipanti, io non lo sbaglio mai e invece… tac: nelle spartanrace hai un solo tentativo per superare un ostacolo e quando sbagli la penalità è costituita da 30 “burpees”, ovvero flessioni con successivo salto a braccia elevate. Non è molto faticoso, ma perdi un sacco di tempo dai 2 ai 5 minuti (a seconda della velocità e dell’allenamento). In pratica, mi sono ritrovato quarto sul traguardo, a poco più di due minuti dal secondo e dal terzo. Poco male: sono comunque contentissimo del quarto posto mondiale e soprattutto del podio nella Super (con un po’ di rammarico per l’argento sfumato nella sprint)”.

La beast è una gara molto lunga, con tempi di percorrenza dalle 3 alle 8 ore. Ormai, Spartanrace è un brand e uno sport che, grazie ai numeri ed al livello tecnico, può puntare alle olimpiadi. Una nota a parte meritano le classifiche age group, ed in particolare quelle over: sono in crescita numerica e tecnica esponenziale. Fino a due o tre anni fa, gli over 50 si contavano sulla punta delle dita in una manifestazione di questo genere. A questi mondiali erano  invece oltre un centinaio. E sempre più competitivi: basta pensare che il primo classificato della categoria 50-55 ha chiuso la gara al 25esimo posto assoluto.

Anche i partecipanti più giovani (Under 24) sono in crescita ed in controtendenza rispetto alla maggior parte degli sport. “Ci terrei a precisare – aggiunge Marabini – che se una trifecta, con i suoi 45-60 chilometri complessivi ,è davvero impegnativa, una qualunque gara spartan è invece alla portata di chiunque. Chiunque può partecipare e concludere una spartan di 6-7 chilometri con una ventina di ostacoli. E’ una attività fra le più facili, complete e divertenti che si possano immaginare, e questo è il suo segreto travolgente”.

L’organizzazione a Sparta è stata ottima, con partenza dagli scavi della vecchia Sparta e arrivo sul viale principale della città nuova. Tutta la città, in un modo o nell’altro, ha partecipato all’evento: coinvolta nell’organizzazione o nella gestione turistica del soggiorno di oltre duemila presenze per un minimo di tre giorni e tre notti. Un mondiale trifecta è estremamente selettivo fin dall’iscrizione e, bisogna dirlo, Sparta non è logisticamente proprio dietro l’angolo né facile da raggiungere. Un normalissimo trifecta week end o anche una Spartan come una qualunque di quelle organizzate in Italia, vede alla partenza ormai da 6 a 8mila persone, con relativi parenti e amici al seguito, che in un modo o nell’altro sono “costretti” a soggiornare in zona da una a tre notti. “Un’opportunità sfumata a Varese, terra di… turismo sportivo?” conclude Marabini.

Redazione