Sono ancora tre i posti disponibili per le Final Eight, con cinque squadre pronti ad aggiudicarseli: Brindisi, Bologna, Sassari, Trieste e Trento (unica a quota 12 punti). Venezia ed Avellino staccano Varese e Cremona al secondo posto, con Milano che torna alla vittoria su Trento. Importanti le vittorie di Cantù e Reggio Emilia in chiave salvezza.

 

Happy Casa Brindisi – Sidigas Avellino 68-70
Vittoria di misura per Avellino, che al netto di tutte le difficoltà (ultima delle quali, i problemi nel tesseramento di Patric Young, che potrebbe costare una massiccia penalizzazione) continua a vincere e convincere, e lo fa sul campo di Brindisi. La gara è in equilibrio per tutti i 40 minuti, con Brindisi che non riesce a trovare un protagonista offensivo credibile oltre al solito Adrian Banks, mentre la Sidigas si affida all’esperienza della sua coppia di ali, Caleb Green e Demetris Nichols. Alla fine è la squadra di Vucinic a prevalere, forte del suo maggior talento e di un Sykes sempre più leader da quando Cole è partito. Per Brindisi 24 di Banks, 14 di Chappell. Per Avellino 18 di Green, 16 di Nichols e Sykes.

Umana Reyer Venezia – Vanoli Basket Cremona 78-67
Importante successo casalingo per Venezia, che si scuote dopo un periodo non brillantissimo e lo fa tenendo a bada una delle migliori squadre in trasferta del campionato, la Vanoli di Meo Sacchetti. Più che buona la prestazione difensiva degli uomini di coach De Raffaele, con Cremona tenuta a soli 67 punti e, nonostante gli 11 rimbalzi offensivi, basse percentuali al tiro pesante (7/30, 23%). La Reyer, invece, è più precisa dalla lunga distanza (41%) e ha in Mitchell Watt il riferimento interno di indubbio valore che è stato per tutta la stagione. Per Venezia 18 di Watt, 14 di Tonut, 12 di Bramos e 11 di Stone. Per Cremona 15 di Ricci, 12 di Stojanovic e 11 di Demps.

AX Armani Exchange Milano – Dolomiti Energia Trentino 86-78
Non riesce l’impresa di Trento ad Assago, mantiene saldo il primo posto in classifica l’Olimpia che prosegue la sua campagna quasi perfetta (e potrebbe anche vedersi assegnata a tavolino la vittoria contro Avellino, a causa dei problemi nel tesseramento di Patric Young da parte degli irpini). Milano fa la differenza nel terzo quarto, chiuso con un parziale di 25-11, sfruttando il solito dominio sotto le plance di Gudaitis e la verve offensiva di Della Valle, che in assenza di James riveste il ruolo di primo terminale offensivo dei suoi, chiudendo con 4/5 da 3 punti. Trento prova a ricucire lo svantaggio con Craft e con la solita difesa aggressiva, ma non basta. Per Milano 19 di Gudaitis, 18 di Della Valle, 13 di Kuzminskas, 11 di Cinciarini e 10 di Jerrels. Per Trento 14 di Marble, 13 di Mian, 10 di Craft.

Fiat Torino – Acqua S.Bernardo Cantù 96-106
Seconda vittoria in fila per Cantù, che dopo Pistoia sconfigge anche Torino aggiudicandosi così 4 punti estremamente fondamentali per la lotta salvezza. Torino continua a sembrare una squadra sfilacciata, di talento ma senza carattere e senza coesione, anche dopo il cambio in panchina che ha riportato Paolo Galbiati come capo allenatore. Dopo 40 minuti di assoluto equilibrio, il supplementare vede un assoluto dominio di Cantù, che sembra desiderare la vittoria molto più della Fiat e nonostante le 18 palle perse riesce a portare a casa i due punti, sfruttando anche e soprattutto la difesa del ferro di Torino, sempre più deficitaria. Per Torino 21 di Carr, 19 di McAdoo, 16 di Hobson, 14 di Wilson, 10 di Poeta. Per Cantù 26 di Gaines, 22 di Jefferson, 15 di Mithcell e Blakes, 14 di Udanoh e 11 di Davis.

Segafredo Virtus Bologna – Germani Basket Brescia 88-80 (in foto in alto di Massimo Ceretti, Facebook Virtus Segafredo Bologna)
Rinuncia alle final Eight di Coppa Italia la Germani, che esce sconfitta dal Paladozza rimanendo fissa a 10 punti. La Virtus invece sale a quota 14 e si giocherà tutte le sue chance di qualificazione domenica prossima a Masnago. Dopo la parità assoluta a fine terzo quarto, sono stati gli ultimi dieci minuti a portare la gara dalla parte della Virtus, grazie alle giocate di Tony Taylor, playmaker tanto incostante quanto esplosivo. Brescia, ancora priva di Luca Vitali, concede troppo sotto canestro a Dejan Kravic, con la staffetta Mika-Beverly-Zerini incapace di offrire particolari garanzie. Le basse percentuali da fuori (3/16, 19%) non permettono alla Leonessa di espugnare Bologna. Per la Virtus 22 di Taylor, 14 di Kravic e M’Baye, 10 di Qvale. Per Brescia 16 di Cunningham, 13 di Hamilton, 11 di Mika e 10 di Sacchetti.

Banco di Sardegna Sassari – Alma Trieste 102-97
È la migliore Sassari quella che tiene a bada Trieste, sale a 14 punti e si giocherà la qualificazione alla Coppa Italia sabato prossimo a Desio, mentre l’Alma sarà impegnata da Milano tra le mura amiche. I padroni di casa concludono il primo tempo con un consistente vantaggio, grazie anche e soprattutto al dominio di Cooley sotto canestro, e possono permettersi di gestire la gara nella ripresa. Infatti a Trieste non basta la scatenata coppia di guardie Wright-Fernandez, che segnano 47 punti in due con un solo pallone perso, perché Sassari ha in Bamforth un assoluto killer. Per Sassari 24 di Cooley, 20 di Bamforth, 18 di Pierre, 11 di Thomas. Per Trieste 25 di Fernandez, 22 di Wright, 16 di Sanders e 11 di Mosley.

Grissin Bon Reggio Emilia – VL Pesaro 108-66
È una partita senza storia quella tra Reggio Emilia e Pesaro, con i padroni di casa che dominano la gara fin dal primo minuto, vincono tutti i quarti e infliggono un passivo di ben 42 punti alla VL. Reggio è letale sia in difesa, dove recupera la bellezza di 14 palloni, sia in attacco, con una straordinaria percentuale dalla lunga distanza (14/28, 50%). Tutte le difficoltà di Pesaro sono rispecchiate nel suo giocatore di maggior talento, Erik McCree, che arriva sì in doppia cifra ma tira un complessivo 3/21 dal campo (e 5/10 ai liberi) per -7 di valutazione. Per Reggio 20 di Aguilar, 15 di Candi e Rivers, 14 di Mussini, 13 di Gaspardo e 10 di De Vico. Per Pesaro 16 di Blackmon e Mockevicius, 12 di Artis e 11 di McCree.

 

RISULTATI E CLASSIFICA
LA PARTITA DI VARESE

Marco Mastrorilli