La sciagurata stagione del Calcio Varese (come hanno voluto chiamarlo) sta giungendo mestamente al termine. Mancano 180 minuti alla fine sportiva, ma per quella amministrativa e per il futuro in generale non si sa ancora niente. Ci sono due gare da giocare: lunedì di Pasquetta a Viggiù col Mariano e il 28 aprile in trasferta con l’Accademia Pavese. Però non è ancora dato sapere con quali giocatori, visto che l’attuale rosa della prima squadra non ha ricevuto nessuna comunicazione in merito né qualche segno tangibile da parte della società (a parte qualche solita promessa) e non sembra quindi intenzionata a scendere in campo.

Ma andiamo oltre e ci facciamo una domanda. Ha senso giocare queste ultime due gare per evitare di essere radiati con la conseguenza di dover ripartire da zero oppure è meglio mandare comunque in campo qualcuno e poi sperare? Sperare in cosa?
Dal punto di vista sportivo Benecchi ha un impegno unico e ben preciso (una volta evitata la radiazione): entro il 30 giugno dovrà saldare le vertenze dei vecchi giocatori (circa 150mila euro) e questa volta non con bonifici farlocchi come annunciato lo scorso 21 gennaio. A questo importo potrebbero aggiungersi (nel caso decidano di presentarla) le vertenze di mister Domenicali e del suo staff, unici ad avere, per regolamento, un contratto federale depositato. Buttiamo lì una somma: circa altri 50mila euro. Senza questi soldi non si può nemmeno iniziare a pensare di fare qualsiasi cosa. Ovviamente tralasciamo, e per la Lnd non sarebbero comunque un problema, gli altri 500mila euro circa per partire puliti.
Benecchi sarà in grado di recuperare questi contanti (in Lnd i pagherò non valgono) nel giro di due mesi e poco più? I fatti degli ultimi cinque mesi dimostrano il contrario e, nonostante la buona volontà del numero uno biancorosso rimasto col cerino in mano dopo la dipartita di Berni & C., non nutriamo grande fiducia nel compimento di questo percorso.

E’ allora, cosa resta da fare? Resta da consigliare che nessuno si presenti a queste due ultime partite, che il Varese venga radiato e che il 6 di maggio chiunque abbia voglia di fare calcio serio e vero a Varese abbia la possibilità di farlo perchè non esiste più nessun fardello da portare ma solo qualcosa di nuovo da programmare. Anche i giocatori (quasi tutti, le regole sono da interpretare) potrebbero svincolarsi ed iniziare a pensare al loro futuro con largo anticipo. Salvare la categoria, come tutti dicono, per arrivare a non iscriversi alla metà di luglio, non avendo i requisiti perchè nulla sarà stato saldato, non permetterà a nessuno di attuare un piano B. I tempi sarebbero troppo stretti e a Varese il calcio sparirebbe per almeno un anno.

Michele Marocco