Una lunga carriera da professionista ad alti livelli, quella di Michele Ferri, l’ex capitano del Varese che è arrivato in biancorosso nei recenti anni ricchi di delusioni. “Quando mi hanno chiamato non ci ho pensato due volte ad accettare – ci dice -. Varese, in qualunque categoria, trasmette emozioni e ha un seguito che altre piazze se lo sognano, per i ragazzi che calcano queste categorie è un qualcosa di incredibile vestire colori così importanti e avere tifosi al seguito”.

Ferri ha giocato a Varese nel momento societario più complicato, ovvero l’anno scorso (retrocessione in Eccellenza ai playout) e l’anno prima (secondo posto in Serie D): “Proprio quando è iniziato il trantran – dice -. Sono arrivato con la speranza di riportarlo dove merita, ovvero tra i professionisti e invece siamo andati incontro a una realtà societaria che ci ha messo in difficoltà. Le cose sono andate peggiorando, per due/tre mesi ci siamo anche ritrovati senza nessuno, senza punto di riferimento. Il primo anno di D siamo comunque andati vicino alla promozione, ma quando manca serenità, quando mancano i rimborsi che per molti servono per vivere e le cose basilari, ti ritrovi a non saper più cosa dire ai ragazzi”.

Ferri ha voltato pagina sposando il Busto 81 che proprio domenica ospita il Varese a Solbiate Arno: “Incontrarlo è sempre una bella cosa, avrò il piacere di ritrovare persone come Frontini o Improta. Speriamo ne esca fuori una bella partita e che le cose negative si mettano da parte”.

Elisa Cascioli