Perso domenica, vinto lunedì. Per la Pro Patria la vicenda Pro Piacenza potrebbe sintetizzarsi in questo modo. Con la sconfitta rimediata al “Garilli” contro il Piacenza compensata dalla sospirata esclusione dal campionato della società del presidente Pannella.
Nello specifico, l’avvilente 20-0 di Cuneo-Pro Piacenza ha forzato il Giudice Sportivo Pasquale Marino alla revoca dell’affiliazione (causa infrazioni varie e tesseramenti irregolari) del club emiliano. Misura che avrebbe già potuto essere presa il 20 gennaio in occasione del match con l’Alessandria. In quella circostanza la Lega Pro (appoggiata dalla federazione) preferì non far disputare la partita rinviandola (il Pro si era presentato con soli 12 tesserati). A distanza di 4 settimane è stato invece consentito di giocare con 7 elementi in distinta. Causando una farsa non degna di un movimento calcistico moderno. Insomma, un papocchio dall’esito scontato. Ma dallo sviluppo narrativo che avrebbe potuto essere meno mortificante. Per tutti. FIGC e Lega comprese.

Tornando al dispositivo del Giudice Sportivo, il provvedimento ha comportato l’annullamento di tutte le gare (disputate o meno) dal Pro Piacenza nel girone di andata e il 3-0 a tavolino per tutte le gare del girone di ritorno. Sanzione necessaria a tutelare giuridicamente il 3-0 di Cuneo. Grimaldello normativo attraverso cui è stata attivata l’esclusione.
Ciò significa che il 16 marzo (data in cui da calendario era previsto l’incontro con i rossoneri), la Pro Patria si vedrà accreditati 3 punti in classifica. In sostanza, i biancoblu sono già (di fatto) a quota 43, un confortevole quinto posto. Seppure con parecchie gare ancora da recuperare per molte delle squadre di vertice (Siena e Pisa possono ancora stare davanti ai tigrotti).

LA CLASSIFICA AGGIORNATA

Giovanni Castiglioni