A un calciatore basta un attimo per perdere tutto e compromettere una carriera, ma basta un attimo anche per riprendersela, per uscire dal tunnel delle difficoltà e per lasciarsi alle spalle mesi difficili. È quello che avrà pensato Filippo Pittarello, attaccante classe ’96 da questa stagione in forza alla Caronnese, domenica scorsa entrando in campo al 20’ della ripresa. Il risultato lo conosciamo tutti: doppietta, la prima in rossoblu, tre punti in cassaforte, ma soprattutto la consapevolezza di essere tornato, di aver interrotto un digiuno di gol che durava dall’8 dicembre.

Caronnese-Scanzorosciate by Castelnuovo 08“Domenica mi sono tolto un peso incredibile – esordisce il centravanti –. Un attaccante vive per il gol e questi mesi dopo l’infortunio sono stati veramente difficili. Mentalmente non ero al massimo, ma ho la fortuna di trovarmi in un gruppo fantastico che mi ha fatto crescere molto caratterialmente. In questo periodo sento di essere maturato tanto e tutto ciò lo devo ai miei compagni, alla mia famiglia e alla mia ragazza che mi sono sempre stati vicini ogni giorno”.

E adesso cosa dobbiamo aspettarci da te e dalla Caronnese? “Nella mia finora breve carriera non mi sono mai posto obiettivi se non quello di fare quanti più gol possibili. La doppia cifra è un traguardo che spero di tagliare sia per me, dato che sarebbe la mia stagione più prolifica, sia per la squadra: tutti siamo desiderosi di concludere al meglio il campionato, in modo da arrivare carichi ai playoff”.

La Caronnese è abituata a navigare nelle zone nobili della classifica, ma ogni anno sembra mancargli quel qualcosa che la porterebbe al definitivo salto di qualità. Cosa è mancato quest’anno? “Il mio compito è quello di giocare – precisa Pittarello – non di giudicare la società, che va fra l’altro elogiata per il lavoro svolto e che non ha mai nascosto le sue ambizioni, motivo per cui l’ho scelta l’estate scorsa. Noi siamo un’ottima squadra e abbiamo un gran bel gioco, ma guardando in faccia la realtà dobbiamo ammettere che Como e Mantova si sono dimostrate superiori, avendo inoltre una rosa più esperta. In passato ho avuto la fortuna di vincere un campionato con il Padova e anche in quel caso il fattore età aveva inciso parecchio. Ripeto che questa non è una critica alla Caronnese, che quest’anno mi ha permesso di crescere tanto, ma solo il mio parere personale”.

Sul fattore esperienza può aver pesato l’assenza di Massaro? “Marco è un giocatore che tutti vorrebbero avere in squadra. Purtroppo non ci ho mai giocato insieme dato che appena rientrato a settembre si è nuovamente infortunato al ginocchio, ma da quel poco che ho visto in allenamento ho capito di che pasta è fatto. Su Corno posso invece sbilanciarmi molto di più. Tutti sanno il grande giocatore che è, ma voglio elogiare la persona: è un ragazzo davvero fantastico e domenica scorsa al momento del rigore è stato lui, insieme a Piraccini che era il rigorista, a darmi il pallone e a dirmi di tirarlo. È un gesto che mi ha fatto capire quanta fiducia e stima ci sia all’interno dello spogliatoio, per ci tengo a ringraziare lui e tutti gli altri”.

Sul futuro? “È una risposta scontata – conclude Pittarello –, ma davvero è ancora troppo presto per parlarne e sarà il mio procuratore a occuparsene. A Caronno mi sono trovato veramente bene e tutto quello che voglio adesso è continuare a dare il massimo per la squadra fino alla fine della stagione, cosa che si adatta alla perfezione anche con le mie caratteristiche dato che mi piace sacrificarmi, a volte anche troppo lo ammetto, per i compagni”.

Matteo Carraro