Un solo campo disponibile ad ospitare il Varese, che resta ancora con lo stadio chiuso e la prima squadra ferma. La partita in calendario lunedì di Pasquetta contro il Mariano, è ufficiale, si dovrà disputare sul terreno di Viggù. Dunque, dopo due sfide al “Chinetti” di Solbiate, il Varese torna (col beneficio del dubbio) sul campo dalle porte non regolamentari che la società di casa è stata chiamata a sistemare. Nelle ultime ore è stato direttamente Benecchi, unico rimasto, a contattare i dirigenti del Viggiù per accordarsi sull’utilizzo dell’impianto.

Il passo successivo è quello di convincere la squadra che, qualora non si sblocchi la situazione rimborsi, rimarrà ferma sulla sua posizione. Se a ieri nessuno aveva contattato i giocatori, oggi si è mosso qualcosa anche su questo fronte. Il presidente è in contatto con il legale della squadra e si attendono novità. Per convicere a tornare chi non è andato via (Camara e Marinali hanno già lasciato la città) stavolta non basteranno parole e promesse.
In alternativa, la società potrebbe puntare sui giovani del vivaio da mandare in campo almeno per evitare la radiazione. Se saltasse le ultime due partite, il Varese, sarebbe posizionato all’ultimo posto ed escluso dal campionato. Una fine del genere permetterebbe a tutti i tesserati di svincolarsi autonomamente. Benecchi, che è riuscito ad evitare il fallimento, sta cercando risorse sul territorio per almeno concludere la stagione. Poi, dovendo saldare tutte le vertenze, sarà difficile potersi iscrivere di nuovo.

Intanto tramonta definitivamente la trattativa “Altomonte”: sia gli imprenditori del gruppo Gran Risparmio, sia il personaggio varesino che sarebbe stato il nuovo presidente hanno compiuto, a detta di Altomonte, un passo indietro a loro volta.

Elisa Cascioli