Il derby con Milano è, sulla carta, la sfida più impegnativa del campionato, considerando il livello della rosa allenata da coach Simone Pianigiani. Milano può contare su un roster lunghissimo composto da giocatori di Eurolega e italiani di livello nazionale, con un infinito numero di assetti che il coach toscano può quindi proporre all’interno di una singola gara. Il momento non è dei migliori per l’Olimpia, eliminata dall’Eurolega e travolta in casa da Sassari nel corso della scorsa settimana, ma la voglia di riscatto sarà alta per una formazione che ha ormai il campionato come unico obiettivo rimasto.

I destini dell’Armani Exchange nella metà campo offensiva, dopo l’infortunio che ha messo fuori causa Arturas Gudaitis, dipendono in larghissima parte da Mike James (14.9 punti e 5 assist di media) e James Nunnally (12.3 punti e 3 assist), due giocatori fuori categoria per la Serie A. Anche Nemanja Nedovic (12.4 punti), dopo il grave infortunio che lo ha colpito nella prima parte della stagione, è un giocatore pericolosissimo. Da capire se sarà della partita o se Pianigiani preferirà Curtis Jerrells (9.6 punti), che garantisce un apporto maggiore nella costruzione dell’azione.

Nel ruolo di ala forte si alternano il veterano Vladimir Micov (8.4 punti) e il talento lituano Mindaugas Kuzminskas (8.7 punti e 3.7 rimbalzi): se Pianigiani sceglierà di impiegarli entrambi, allora sotto canestro potrebbe schierare uno solo dei due centri a sua disposizione, ovvero l’atletico Kaleb Tarczewski (11.9 punti e 5.6 rimbalzi) e l’ultimo arrivato Alen Omic (3.8 punti e 3.9 rimbalzi), ancora mai davvero entrato nei meccanismi della squadra.

Il folto parco italiani comprende il capitano Andrea Cinciarini (7 punti e 2.6 assist), il realizzatore Amedeo Della Valle (8.9 punti in 19.4 minuti di utilizzo), l’ala piccola Simone Fontecchio (5.5 punti) e i naturalizzati Jeff Brooks (5.5 punti e 4.3 rimbalzi) e Christian Burns (5.8 punti e 4.2 rimbalzi). Il minutaggio per gli italiani non è per la verità elevatissimo e il solo Brooks (21 minuti) resta in campo in media per più di metà gara. Seguono Della Valle con 19.4 minuti e Cinciarini con 18.1.

 

Occhio a… Mike James
Mike James è nato a Portland (Oregon) il 18 agosto 1990. Dopo aver frequentato l‘Eastern Arizona Junior College, è passato in NCAA per vestire per due stagioni la maglia dei Lamar Cardinals. Le brevi esperienze con KK Zagabria e Hapoel Gilboa Galileo Elyon hanno segnato il suo approdo nel basket europeo. La stagione della consacrazione, però, è stata quella in Legadue con la Fulgor Omegna, poi terminata in Grecia con il Kolossos Rodi. Nell’estate 2014, dunque, il Baskonia lo ha chiamato per giocare l’Eurolega e nei Paesi Baschi il playmaker è rimasto per due anni.
L’esperienza successiva è stata con il Panathinaikos, poi è arrivata la NBA (New Orleans Pelicans e Phoenix Suns) all’interno di una stagione d’esordio condita per altro da buone medie realizzative. Dopo la rescissione del contratto, James ha optato per il ritorno in Europa: ha concluso la stagione passata al Panathinaikos e poi ha scelto di firmare con l‘Olimpia Milano. Quest’anno è stato il miglior realizzatore dell’Eurolega con 19.8 punti a partita e, in campionato, ha giustiziato Varese all’andata con 27 punti. Quando è in serata, è un realizzatore incontenibile. Ha però qualche lacuna difensiva ed è un giocatore umorale, incline ad innervosirsi quando le gare non vanno nel verso desiderato.

Filippo Antonelli
(foto FB Olimpia Milano)