I suoi numeri sono impressionanti: 229 punti realizzati in 137 partite giocate negli ultimi quattro anni e 12 reti e 15 assist nella scorsa stagione a Milano in AHL. Insomma, il 26enne Marcello Borghi è davvero un giocatore e, più nello specifico, un attaccante che può spostare gli equilibri. E nell’annata che verrà metterà a frutto tutta la sua esperienza e il suo talento per i Mastini Varese e in quel palaghiaccio che l’ha visto pattinare per le primissime volte da bambino.

Che cosa ti ha portato a Varese, tua città natale?
“Dopo il passo indietro del Milano Rossoblù in AHL, ho ricevuto qualche offerta da club che partecipano all’Alps, ma ho scelto di tornare nella mia città. Per motivi lavorativi ho necessità di rimanere vicino a Milano e per me vestire di nuovo la maglia giallonera è motivo di emozione e orgoglio. Sono cresciuto nel settore giovanile varesino con molti giocatori che ritrovo ora come compagni, con altrettanti ho militato nel Milano Rossoblù e in panchina c’è Massimo Da Rin, mio coach a Milano, tutti aspetti che mi hanno spinto a dire di sì alla proposta dei Mastini. In più, cosa non da poco, so che alla base c’è un progetto serio e ambizioso e sono felicissimo della mia scelta”.

Per la prima volta, inoltre, giocherai con entrambi i tuoi fratelli, Francesco e Pietro.
“Non abbiamo mai giocato in squadra insieme e siamo tutti contenti che questo possa accadere l’anno prossimo, mamma e papà compresi. Quando ero nel Milano Rossoblù, mi è capitato di disputare molti derby contro i miei fratelli e i nostri genitori spesso non venivano a vederci per non scontentare nessuno. Ora finalmente non dovranno scegliere per chi tifare”.

Tra l’altro, hai iniziato a giocare ad hockey per merito di tuo fratello.
“Decisamente. Avevo solo 3 anni e i miei accompagnavano al PalAlbani mio fratello maggiore Francesco che ne aveva 5. Ho sempre chiesto di scendere in pista insieme a lui finché un giorno non mi hanno accontentato e ho cominciato a pattinare anch’io. Questo sport e questo mondo mi hanno fatto crescere come atleta e come uomo e mi hanno aperto diverse possibilità”.

Quali, ad esempio?
“Dopo le giovanili a Varese, a 17 anni sono andato un anno negli Stati Uniti e, oltre allo studio, ho giocato in EmJHL nel Vermont con la maglia dei Green Mountain Glades. E’ stata un’esperienza indimenticabile sotto ogni punto di vista. Al mio ritorno, sono passato al Milano e ho trascorso lì gli ultimi otto anni, fatti di emozioni e successi. Ho giocato con campioni come Ansoldi e Fontanive, ho conquistato la promozione in A nel 2012, ho vinto un campionato e due Coppa Italia di Serie B in anni ancora più recenti e ho avuto il piacere di vivere la magica atmosfera dell’Agorà piena per partite importanti”.

Hai disputato parecchi derby contro Varese, vincendone molti. Nonostante questo e gli anni a difendere i colori meneghini, ti senti ancora un Mastino?
“Milano mi ha dato tantissimo e non lo posso né lo voglio dimenticare, ma sono nato e cresciuto a Varese e adesso sono fiero di mettere a disposizione la mia esperienza per questa società. Volevo indossare di nuovo la maglia dei Mastini e quest’anno è quello buono. Non arrivo pensando di essere diverso dagli altri, anzi. Sarò uno dei giocatori di coach Da Rin e mi metto nelle sue mani di tecnico espertissimo. Per me sarà un po’ come tornare a casa”.

La squadra allestita è di primissimo ordine e, oltre alle conferme, il mercato ha regalato tre innesti importanti come il tuo, Alessandro Tura e Stefan Ilic. Come ti sembra la rosa al momento?
“Abbiamo tutte le carte in regola per rientrare nelle prime quattro in IHL. Caldaro e Merano sono forti, ma siamo parecchio attrezzati anche noi, specialmente in attacco dove ritroverò Perna e Vanetti, mie compagni a Milano. La stagione è lunga ed è meglio non fare proclami, ma sicuramente possiamo fare bene, entrare nei playoff e poi giocarcela. Io sono pronto”.

Come ti descrivi? Che tipo di giocatore sei?
“Sono un attaccante al quale piace segnare ma anche aiutare la squadra, tanto che a Milano quando ce n’è stato bisogno non mi sono tirato indietro nel ricoprire il ruolo di difensore. Nell’ultima stagione, quella in Alps, sono cresciuto fisicamente e anche dal punto di vista caratteriale. Non mollo e do il massimo in ogni situazione fino alla sirena finale”.

marcello borghi nazionaleCapitolo Nazionale. Ci pensi?
“Mi sono ritagliato belle soddisfazioni con le categorie giovanili e sono contento di essere stato chiamato lo scorso novembre nella rosa allargata per l’EuroChallenge. Attualmente, però, sono consapevole che davanti ho tantissimi giocatori più forti e che giocano ad hockey per professione, al contrario di me che sto entrando nel mondo del lavoro. Scendere di categoria venendo a Varese non favorirà certo il mio ritorno in azzurro, ma in questo momento sono concentrato sui Mastini e sul fare un’ottima stagione con Varese”.

I Mastini torneranno in pista il 3 settembre per il primo allenamento sul ghiaccio. Nel frattempo, riesci a fare qualche giorno di vacanza?
“Sabato partirò per la Giordania che visiterò in macchina per una settimana. Poi volerò in Sardegna dove mi rilasserò al mare e ricaricherò le pile, pronto per un’annata in giallonero”.

Laura Paganini