Sta facendo discutere non solo l’ambiente, ma tutto il mondo della pallanuoto la decisione del Tribunale Federale della Federazione Italiana Nuoto che ha emesso un deferimento nei confronti del capitano dei Mastini Stefano Luongo (Procedimento N.7/Fin/2019; Motivazioni decisioni n. 8/2019 del 21/05/2019) che è stato sospeso da ogni incarico federale e sociale per 15 giorni da scontare dal momento della comunicazione. Una decisione piombata dal cielo che non permetterà al giocatore di prendere parte alle finali scudetto.
A far discutere sono senza dubbio le motivazioni: frasi postate su facebbok lo scorso marzo evidentemente non gradite ai piani alti.

In merito la Bpm Sport Management ha voluto precisare la sua posizione:

Tale sentenza è arrivata con inspiegabile ritardo da parte degli organi di giustizia federale e proprio prima dell’avvio delle Final Six, manifestazione che da domani a Trieste assegnerà lo scudetto del massimo campionato italiano di pallanuoto maschile per la stagione 2018-19. L’ufficio legale della nostra società ha presentato pertanto ricorso d’urgenza nella speranza che la sentenza venga congelata e che il nostro tesserato possa essere regolarmente in vasca oggi per la partita contro la Roma Nuoto, nel match valido per i quarti di finale del campionato italiano. Il Banco BPM Sport Management si ritiene parte gravemente lesa in questa vicenda e si augura che la sospensione del giocatore sia congelata permettendo così alla nostra squadra di poter schierare in vasca Stefano Luongo. Visto quanto accaduto la società sta valutando, per il futuro, se sia il caso di proseguire a investire nella pallanuoto”.

Seguono aggiornamenti.

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