Archie: 8 Inizia a corrente alternata uscendo dalla panchina alternando cose belle (vedasi una superba schiacciata sul malcapitato Azemi) ad altre meno belle (un ingenuo fallo su tiro da 3di Bashir). E’ il vero trascinatore, però, della rimonta finale: prende posizione in area e arpiona tutti i lob che capitano dalle sue parti convertendoli in punti preziosi divenendo la spina nel fianco di Prishtina e aprendo spazi per i compagni. Bentornato.
Avramovic: 6 Si vede che è motivato e voglioso di far bene, ma la troppa voglia lo porta spesso sopra le righe. Bene come passatore (3 assist), rimandato come finalizzatore.
Iannuzzi: 6,5 I falli spesi da Cain lo tengono sul parquet e Antonio si scioglie, nel senso positivo del termine, col passare dei minuti. Passa da alcune ingenuità in difesa e un pesante 0/2 ai liberi al 30′ sul -8, ad essere perno offensivo e buon custode della sua area nel quintetto con 3 piccoli che gira la partita.
Natali: 6 Un bell’assist per la tripla di Avramovic e un pò di fiato ai compagni in 5′ di gioco.
Salumu: 7 Altra gara in doppia cifra per Jean che piazza subito due triple consecutive appena entrato sul parquet. Mette sempre tanta intensità difensiva e, giust’appunto, è nel quintetto che gira la gara. Avanti così è un super sesto uomo.
Scrubb: 5,5 E’ pur vero che sfiora la doppia doppia con 10 punti e 8 rimbalzi, ma la sensazione è che sia sempre fuori dalle trame del match.
Tambone: 7,5 La sua prima parte di gara è ben sintetizzata da un passaggio a una mano finito troppo basso per Scrubb che finisce fuori dal campo. Matteo ha il pregio di non demordere ed è una delle chiavi, insieme a Archie, del successo. Mette la museruola allo spauracchio Myles e infila 3 bombe, una più pesante dell’altra nel quarto periodo. Trascinatore.
Cain: 5,5 E’ pur vero che non ha praticamente palloni giocabili, ma spende troppo in fretta e male i suoi 5 falli.
Ferrero: 5,5 I falli e la super serata di Archie limitano il capitano a 10′ in campo senza squilli.
Moore: 6 Fa vedere qualcosa di positivo nell’ultimo quarto nel quintetto che gira la gara, ma prima ha grosse colpe sulla marcatura di Myles e una sua palla persa sul pressing sul 74-72 è un errore difficile da perdonare a un professionista.

Matteo Gallo

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