Un terzo posto a dieci punti dalla vetta, una sola sconfitta, ma troppi pareggi (7), miglior difesa con appena 9 gol subiti come la capolista, ma anche poche reti realizzate: appena 17. Questi sono i numeri della prima parte di stagione del Busto 81 che ha provato a dare la sterzata affidando la panchina a Stefano Civeriati. Con l’arrivo del nuovo tecnico la squadra ha mantenuto il trend (due vittorie e due pareggi), ma ha migliorato dal punto di vista offensivo realizzando sei gol in quattro partite.
La squadra, che punta ancora al primo posto, è tornata al lavoro e ripartirà dalla sfida casalinga al Città di Vigevano prima dello scontro diretto in casa della Varesina. “La squadra sta bene – ci dive l’allenatore -, stiamo caricando un po’ di più sotto l’aspetto fisico per digerire i panettoni – ironizza -. Abbiamo qualche problemino, ma che si risolverà prima dell’inizio del girone”.

La sosta stravolgerà il campionato? “Lo conosco abbastanza bene e credo di sì. Sinceramente me lo auguro altrimenti sarebbe già finito. Tra la rivali c’è molta competizione, le favorite sono raggruppate nel giro di pochi punti e bisognerà vedere cosa succede nelle prime 7 o 8 domeniche. Tutto dipenderà dalla Castellanzese che ha in mano il suo destino; noi pensiamo a migliorarci”.

In questo girone di ritorno sarà più difficile affrontare i big match oppure quelle squadre assetate di punti salvezza? “Ogni domenica sarà difficile. Affronteremo il girone una partita per volta, attualmente quella più pericolosa per noi è quella col Vigevano. Il calcio non è una scienza esatta e lavoreremo di settimana in settimana. Quando insegui puoi fare pochi programmi, devi solo pensare a vincere; non abbiamo altre alternative e vale per tutti. La Castellanzese ha un buon vantaggio, ma in carriera ho visto campionati ribaltati e stravolti”.

Per la prima volta in carriera si è ritrovato a dover subentrare… “Non mi era mai capitato ed è stata una bella novità. Ho lavorato a step; prima ho voluto lavorare sulla testa dei giocatori; adesso stiamo inserendo altre cose. Dopo tre giorni dal mio arrivo abbiamo giocato a Varese, lì c’era poco da lavorare sotto l’aspetto tattico”.
Le è capitato invece di essere esonerato? “Sono andato via a novembre da Asti dopo l’anno miracoloso in cui sfiorammo la Lega Pro. Non c’erano le basi, ma sono rimasto lo stesso, poi ho gettato la spugna”.

Che ambiente ha trovato al Busto 81? “Una società molto organizzata ed è un aspetto fondamentale per poter raggiungere determinati obiettivi. Ha tutte le carte in regola per compiere questo benedetto salto di categoria, per come è gestita se lo merita”.
A livello di gruppo invece? Ci sono molto giocatori di una certa esperienza… “Ho fatto calcio anche io e tra uomini di calcio ci si intende solo guardandosi in faccia. Ho sempre avuto un buon rapporto con i miei giocatori, credo molto nella lealta. poi è ovvio che per gli undici che mandi in campo sei il migliore allenatore e per gli altri no, ma fa parte del gioco. Il gruppo è unito e vuole far bene”.

Elisa Cascioli