È fatta. Una trattativa che sembrava piovuta dal cielo, che sembrava buttata là, che solo due settimane fa sembrava illusoria, considerata come era andata a finire quella appena precedente con Fadani, col passare dei giorni è diventata più concreta che mai fino ad arrivare a buon fine. Nessuno lo avrebbe mai detto, ma il Varese, nonostante gli impianti chiusi, i debiti, e una squadra che aveva abbandonato il campionato, ha trovato degli investitori che lo hanno acquistato. Il sí definitivo c’è stato nella giornata di oggi. Chiaro, di scritto non c’è ancora nulla ma le parti, Altomonte da una e Benecchi dall’altra, ci confermano la buona riuscita dell’operazione. Il proprietario preferisce andarci coi piedi di piombo: “Non vorrei dire cose che poi non si avvereranno, mi è capitato spesso ultimamente e non per colpa mia, ma il tutto si è risolto positivamente – ci ha detto Benecchi -. Il traguardo è raggiunto e a breve potremo definire”.  La giornata buona potrebbe essere già domani? “Non farmi dire cose che in questo momento non posso confermare con certezza documentata, ma se non sarà domani sarà a brevissimo”. Un atteggiamento prudente che, considerato il passato, è un forte indizio che l’esito possa essere  positivo.

Dall’altra parte anche Domenico Altomonte conferma: “Benecchi mi ha rassicurato: è tutto a posto. Ora manca solo veramente di mettere nero su bianco, ma ci siamo. Potrei venire a Varese già nel week end. per vedere la partita e per iniziare a lavorare“.

Il club passerà nelle mani del nuovo gruppo che nella prossima settimana uscirà allo scoperto con nomi e cognomi: il nuovo presidente, come anticipato, sarà varesino. Benecchi è riuscito a trovare le garanzie richieste dagli acquirenti che metteranno subito a disposizione circa 150mila euro per far ripartire immediatamente la macchina Varese Calcio. Per l’ufficialità dunque bisognerà aspettare ancora qualche giorno, ma il gruppo è già all’opera, lo dimostra il fatto che ha anche tentato di riaprire lo stadio già per la sfida di domenica contro il Legnano, senza riuscirci. La speranza è che il Varese, oltre a ritrovare la sua casa, trovi anche pace.

Quello che, come abbiamo scritto, sembrava uno scherzo di carnevale è invece l’unica speranza che il Varese ha di non fallire. Se è la strada giusta o meno lo dirà solo il tempo, quello stesso tempo che ha rivelato che errore madornale fu fallire a tutti i costi nel 2015.

Michele Marocco – Elisa Cascioli