Messe in archivio le esperienze, tutto sommato brevi, con coach Bruno Bianchi e con coach Tommy Talllone, il Basket Daverio per riaprire un nuovo ciclo punta tutte le sue “fiches” su coach Andrea Sterzi, fresco reduce dall’annata più che positiva con Pallacanestro Luino Verbano.
“Sotto il profilo strettamente tecnico la proposta fattami dai dirigenti di Daverio è stata di quelle irrinunciabili perché – argomenta Sterzi – con i Rams avrò la concreta possibilità di lavorare a 360° occupandomi di settore giovanile, in qualità di responsabile, e prima squadra. Il presidente Giuliano Pellegrini e i consiglieri gialloblu mi hanno dato carta bianca per tutto ciò riguarda le scelte tecniche e organizzative presenti e future. Il tutto rappresenta un’opportunità di lavoro davvero interessante in una società ben conosciuta e apprezzata nella provincia di Varese. Daverio, che ha sempre lavorato bene a livello giovanile, vuole fare un ulteriore salto in avanti e mi onora il fatto che abbiano pensato a me per rendere possibile questo balzo in termini di efficienza e qualità. La volontà infatti è quella di ringiovanire la prima squadra e a medio termine di sviluppare un intenso lavoro per cercare di portare quanto prima in CSilver i giovani prodotti dal nostro settore giovanile”.

Parlando di prima squadra, da cosa ripartirai?
“Abbiamo lavorato sodo per cercare di confermare il gruppo-base dello scorso anno partendo dal capitan Omar Busana che – continua Andrea – sarà giustamente il leader di un gruppo solido e ormai ben affiatato che comprende i fratelli Stefano e Davide Caccianiga, Cattalani, Zecchillo, Pizzamiglio, Arione, Santagostino, Torricelli, Dall’Asta e Tonani. In questo nucleo di giocatori inseriremo l’unico volto nuovo: Fiamberti che per motivi di studio ha lasciato Valceresio e la C Gold scegliendo Daverio come punto d’approdo”.

Squadra giovane e da battaglia: giusto?
“Con Arione unico “mezzo lungo” e assetti da squadra naniforme dovremo proporre una pallacanestro “da vero arrembaggio”. Quindi, non avendo centimetri, né chili da mettere sulla bilancia, dovremo per forza di cose andare con un basket a mille all’ora, sviluppato con grandissima intensità, reattività mentale e presenza atletica lungo tutti i 28 metri di campo. Una pallacanestro dispendiosa che richiederà costante presenza e concentrazione totale per nascondere il nostro evidente “gap” fisico. In questo senso sono felice che il club abbia ingaggiato un preparatore fisico di prima livello come il professor Luca Cavaggion che, dopo esperienze di altissimo livello con gli atleti del nuoto paralimpico, torna nella pallacanestro, suo primo amore. Sono assolutamente certo che insieme faremo un ottimo lavoro in un club che, per entusiasmo, strutture, tradizione e passione non ha nulla da invidiare a società più importanti e celebrate”.

Infine, quali le tue prime mosse operative?
“Sinteticamente posso dire: organizzazione del lavoro a livello a giovanile; linea tecnica da seguire; scelta degli allenatori per ogni gruppo e, nelle prime settimane di settembre, “stage” di fondamentali a Druogno per tutte le squadre giovanili”.

Massimo Turconi