Un’ora trascorsa con Barbara mette una pezza alla mia coscienza per tutte le volte che non posso esserle utile. Il raduno dalla “Uymba” è per lei un appuntamento fisso e per me l’occasione di ricevere le sue lezioni. Come sempre la società bustocca, con in testa Enzo Barbaro, sa accoglierla nel modo migliore chiudendo due occhi sulle sue incursioni per “fare una foto con le ragazze!”.
Immancabile l’abbraccio con Gigi Farioli. “Ciao Sindaco!”. “Ma Barbara – gli risponde lui – è da mò che non sono più Sindaco!” “Eeeehhhhh – risponde lei  – ridendo, con un prefisso facilmente traducibile in “per me il Sindaco di Busto Arsizio sei tu e basta”.

Barbara è una donna incredibilmente donna, cresciuta da genitori come ogni altro essere umano dovrebbe poter avere. Barbara è un libro aperto per chiunque ha voglia di leggerlo e di imparare. Da donatrice di privilegi è a sua volta privilegiata perchè fratelli, cognate e nipoti l’abbracciano ogni giorno soffocandola d’affetto, contagiandosi di ogni attimo ed emozione che la vita sa donare. “La mia Barbara è un regalo di Dio” dice sempre mamma Teresina “Sono felice, sai? Non so come ringraziarti – mi dice Barbara nel momento di salutarci – ma per essere felicissima vorrei il mio papà a casa con la mia mamma, mica in ospedale. Se sta a casa anche lui, la mia mamma non si preoccupa e sta meglio anche lei”. Barbara mi saluta e io mi rimetto in strada con in testa la domanda di sempre: “Chi accompagna chi?

Un Bof

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