Ha giganteggiato su tutti i campi di prima categoria intorno a quella linea mediana diventata sempre più familiare, domenica dopo domenica, mai vista come un limite, ma vissuta come un traguardo da oltrepassare a testa alta e cuore in mano, a riprova che anche i “duri” hanno un cuore, o forse due come cantava Ligabue: Ahmed Bahamad è stato indubbiamente una delle sorprese più strabilianti di questa annata di prima, ed una delle note più liete del Gorla Maggiore volato in promozione.
bahamad_1Grinta e determinazione da vendere, lucidità, intelligenza, senso della posizione e grande duttilità: alla corte di mister Contaldo si è presentato come un difensore centrale per poi essere spinto, proprio dal tecnico, qualche metro più avanti a fare da scudo a quello retroguadia già solida, accanto all’eleganza di Puricelli e alla presenza preziosa del Voltan. Un cammino in crescendo ed un sogno toccato con mano da quel Gorla che dopo una rincorsa lunga sei anni, è salito un gradino più in su.
Siamo felici, felicissimi, è tanta roba quello che abbiamo fatto, ci abbiamo sempre creduto e ce l’abbiamo fatta, siamo stati pazzeschi, questo successo nasce da un mister incredibile qual è Contaldo, passa per il suo vice Dainese, altrettanto in gamba, ed arriva fino a noi ragazzi che davvero abbiamo fatto del nostro meglio oltrepassando tanti limiti e zittendo tutti“.

A proposito di mister, è proprio lui che ti ha riscoperto centrocampista dandoti una chance importante e dando al Gorla un valore aggiunto, un pilastro.
Sì è vero, nasco come difensore, qualche allenatore mi aveva già visto in questo ruolo, io mi sono adattato bene e ho dato il mio massimo, il mister ci ha visto bene e lo ringrazio, ma grazie lo devo dire anche a Puricelli, un giocatore da tre categorie più su, e Voltan, non ho mai visto un 99 così forte, ovvero i miei compagni di reparto. Un pilastro? Non lo so, sono uno dei tanti, uno del gruppo, abbiamo vinto insieme“.

gorla festa_1Hai citato Lorenzo Voltan classe ’99, in un Gorla imbottito di giovani: sono stati l’arma in più?
Sì sono stati l’arma in più, oltre Voltan vorrei citare Di Simone che a causa degli infortuni non è stato tanto presente ma che secondo me è fortissimo, poi Antonini, Pietroboni che però deve buttare giù un po’ di pancia altrimenti il campo lo vede nel 2022 (ride ndr), e poi Deservi che ci ha dato una grossa mano nonostante qualche acciacco e Ruggia: ecco su Ruggia potrei aprire un capitolo, dico solo che ha una qualità e una quantità differente, il futuro è tutto dalla sua parte“.

Giovani ok, ma guai a dimenticarsi dei giocatori d’esperienza.
Diciamo pure vecchietti (ride ancora ndr) come Falsaperna e soprattutto Ippolito. I difensori con un attacco così possono solo mettersi le mani nei capelli, Falsa è devastante, Ippolito è il capitano che tutti vorrebbero avere, ma per me è molto di più, è il fratello che non ho mai avuto, mi ha aiutato tantissimo dentro e fuori dal campo, aggiungo poi Savastano e tutti i ragazzi della difesa come Caristina, Bernasconi, siamo stati pazzeschi, eravamo un gruppo, siamo diventati una famiglia“.

Facciamo un passo indietro allora: la tua storia parte dal Marocco, prosegue a Bergamo e poi, un po’ per caso, capiti qui a Gorla Maggiore.
Sì è proprio così, da piccolo giocavo nelle giovanili di una squadra di serie A del Marocco, poi mi sono trasferito a Bergamo all’età di 10 anni ed ho girovagato tra eccellenza, promo e prima, ho indossato la maglia del Ciserano, l’anno scorso invece ero alla Pagazzanese, quest’anno invece il lavoro mi ha spinto in questa zona e sono approdato al Gorla, non poteva capitarmi niente di meglio“.

bahamad_4Cosa ti è piaciuto di più di questa squadra e di questo ambiente?
Devo essere sincero dopo le prime partite di coppa pensavo potessimo fare bene ma non fino a questo punto, ma dopo la 5° giornata ho capito che stava nascendo qualcosa di unico, ci siamo compattati al massimo, siamo cresciuti, abbiamo maturato una mentalità estremamente vincente e di questo dobbiamo dire grazie soprattutto al mister, ha fatto un grande lavoro, a lui devo molto, mi rispecchio tanto in lui, siamo molto simili, sarà che siamo tutti e due stranieri (altre risate ndr)”.

Come ti è sembrato questo campionato che non conoscevi? 
Bello, intenso, ho visto buone squadre, mi hanno impressionato più di tutte Vanzaghellese e Valceresio, noi però avevamo il valore aggiunto nel mister, è stato anche un campionato in cui si è parlato molto, io sono del parere che bene o male basta che se ne parli, è giusto che ognuno dica la sua, noi nell’umiltà e nel silenzio ci siamo presi la soddisfazione più grande, abbiamo fatto una stagione contro tutto e tutti, contro noi stessi in primis, contro i ragazzi del passato che erano sicuramente nomi forti e sembrava sempre che non fossimo all’altezza, abbiamo sfiorato il titolo ci siamo “accontentati” dei playoff  solo perchè volevamo stare un altro mese insieme, sai le famiglie fanno fatica a separarsi” (ride e sorride ndr).

gorla-aurora_18Un mese in più che si concluderà domenica contro il Castello Città di Cantù, come ti sono sembrati?
Ottima squadra, c’è gente di livello e si vede, ma non me la nominate nemmeno la storia che siamo già passati e quindi va bene così , scenderemo in campo per vincere e per chiudere in bellezza, vogliamo tornare a Gorla felici“.

Ma dicci la verità: hai preso un biglietto di sola andata per Gorla o andata e ritorno?
Il mio viaggio, il mio meraviglioso viaggio qui, è già giunto al capolinea, torno nella mia Bergamo, dicono che casa è dove hai il cuore ed il mio cuore è lì, ma un pezzo di cuore resterà anche a Gorla per sempre, se il lavoro se dovesse rimandarmi da queste parti sarà la prima società a cui busserò, sperando mi vorranno ancora, io dico sempre che lo sport è tutto e che il calcio mi ha salvato la vita, Gorla invece mi ha dato un’opportunità unica, ci sono un milione di persone che vorrei ringraziare…posso?“. Vai.Allora grazie alla società, al presidente, al ds, al team manager Marco Colombo ovvero il nostro Marcone per tutto ciò che ha fatto, grazie a tutte le persone che non compaiono mai ma che sono fondamentali, grazie a tutti i miei compagni, ma proprio tutti, anche quelli che hanno interrotto l’avventura a metà strada, anzi chapeau a loro perchè nella vita ci vuole anche il coraggio di fare un passo indietro nel momento in cui non si può dare ciò che si vorrebbe dare, grazie ai tifosi perchè sono fuori di testa ma fantastici, grazie ai mister e poi grazie alla mia fidanzata Marika e alla mia famiglia, insomma grazie di tutto Gorla“.

I duri hanno due cuori cantava Ligabue ma non uno per amare ed uno per odiare come affermava il rocker, in questo caso i due cuori si dividono fra due realtà, la vita ed il calcio.
Un biglietto di andata e ritorno e nel mezzo un solo spettacolare viaggio. “Ahmed ne è valsa la pena?“. “Sì, ne è valsa la pena“.

Mariella Lamonica