Arriva Milano. Arriva un derby. Arrivano dolci ricordi. Da riproporre. Anna Sonzini, giovane, classe 2001, playmaker del Varese Basket Femminile, parte dal fondo, dai ricordi, per descrivere il retour-match contro il San Gabriele Milano, storica formazione della metropoli milanese.
“San Gabriele ha un significato importante e ben preciso perché rappresenta la nostra prima vittoria ottenuta fuori casa in una gara, quella d’andata, in cui, a parte una piccola flessione nel terzo quarto, dominammo in maniera abbastanza netta. Una partita che, ben giocata da parte di tutta la squadra, ci fece capire qualcosa in più sulle potenzialità del nostro gruppo che in seguito siamo state capaci di esprimere in diverse occasioni anche contro squadre più quotate di Sanga. Anche per queste ragioni ritengo che gara di questa sera sia ampiamente alla nostra portata”.

Derby delicatissimo per tenere ancora vive le vostre speranze legate alla notissima “Mission Impossible”.
“In realtà penso che la nostra “missione”, grazie alle vittorie nelle ultime gare, abbia subito un declassamento passando da “impossibile” a “ardua, molto difficile”. Certo, la classifica dice che raggiungere la salvezza sarà sempre terribilmente complicato, ma i numeri, per quanto importanti e risolutivi, non raccontano tutta la verità sulla nostra squadra e su un gruppo che, dopo tre vittorie conquistate, anche in trasferta e contro squadre di alto profilo, oggi sta in campo con un piglio diverso e un modo di giocare decisamente migliore e più adeguato. Poi, è chiaro, la nostra rincorsa alla salvezza è iniziata in ritardo sui tempi, ma la matematica ancora non ci condanna e, soprattutto, noi abbiamo tutte le intenzioni di giocare allo spasimo fino all’ultimo secondo”.

Da giovane sparring-partner in allenamento e spettatrice in prima fila in panchina, cosa pensi sia cambiato all’interno del vostro gruppo?
“Prima eravamo un gruppo che, appena le cose giravano per il verso sbagliato, mollava la presa e si lasciare andare in modo arrendevole. Invece, in questi ultimi due mesi sono migliorate tante cose: consapevolezza della nostra forza, carattere, grado di integrazione e il livello di conoscenza tra noi. Poi, altro aspetto importante, è certamente cambiato l’atteggiamento delle giocatrici nuove che, adesso, sono in tutto e per tutto “dentro” alla squadra”.

Il campionato è ormai agli sgoccioli: qual è il bilancio della tua prima annata tra le senior?
“La mia valutazione è ampiamente positiva perché ho imparato tantissimo da questa esperienza e ho cercato di “esportare” le tante note positive anche nei miei campionati Under 18 e Under 20. In prima squadra ho capito tante cose su come ci si allena, che tipo di atteggiamento mentale occorre per poter stare a questi livelli, con quale concentrazione e determinazione bisogna affrontare ogni minuto dell’allenamento e del lavoro settimanale. In questo senso vorrei ringraziare pubblicamente la capitana Alice Biasion e Francesca Mistò che, mostrando grande sensibilità, sono sempre state vicino a noi giovani offrendoci consigli e sostegno. Varese, in assoluto e al di là dei risultati, resta un eccellente gruppo di lavoro con “valori” che vanno oltre i risultati ottenuti sul campo”.

 Massimo Turconi