È certamente uno dei preparatori dei portieri più conosciuti della provincia, anche se in realtà si è fatto valere pure in Svizzera, ma da questa stagione ha allargato le braccia ed avvolto completamente il suo sogno entrando nel mondo dei professionisti: Alberto Tagliabue, “Il Taglia”da quest’anno è del Milan. 
Una nuova avventura “spettacolare”, come lui stesso la definisce, si è presentata quest’estate alle sue porte dopo anni di esperienza nel dilettantismo.
L’opportunità nasce da Maurizio Ganz che una volta nominato tecnico del Milan femminile ha proposto il “Taglia” per il settore giovanile; detto fatto, piede sull’acceleratore e via.
Non avrei mai potuto dire di no, questi sono treni che non passano spesso nella vita, io sono su, sono sul mio vagone e voglio godermi il viaggio“.

 taglia_milanChi alleni esattamente? Quali sono i tuoi compiti?
Alleno i portieri under 15 e under 17 femminile, ho il compito di condurle in primis in questa crescita, la mia fortuna è che si tratta di ragazze già ben predisposte e con un’ottima base, io però ce la sto mettendo tutta per farle rendere al meglio“.

Sei in un mondo completamente nuovo sotto tutti i punti di vista, il calcio femminile, quali sono le differenze con il calcio maschile?
Quando ho detto sì non ho avuto scetticismi, anzi, mi sono subito documentato sul calcio femminile ed ho trovato molti riscontri positivi, soprattutto da parte di amici già inseriti in questo contesto, mi dicevano “Te ne innamorerai subito”, così è stato, le differenze sono minime, l’unica vera differenza sta nella forza, che è ovviamente diversa, ma il gesto tecnico è lo stesso, lo spettacolo è quello, il modo di allenare non cambia, anzi…“. Sorpreso?Beh sì, nel senso che se c’è una cosa che ho capito è che le donne apprendono molto più in fretta ed hanno una curiosità che gli uomini non hanno“.

Ti sei già calato nella parte, come ti trovi nello staff rossonero?
Benissimo, devo dire che io da questo punto di vista ho sempre avuto una grande fortuna nel senso che pur lavorando nel mondo dilettantistico ho sempre trovato ambienti attrezzati, certo qui parliamo di professionismo e la differenza c’è come è normale che sia“.

Occasione Milan, davvero una grande chance per te sotto tutti i punti di vista.
È un’opportunità unica che mi permette di crescere tanto, di imparare, di colmare le mie lacune, alleno nel settore giovanile ma posso approcciarmi anche alla serie A il che vuol dire avere a che fare con tante persone preparatissime, io cerco di apprendere il più possibile, ho aperto il mio bagaglio e ora lo riempio perchè se c’è una cosa che ho capito nella vita è che non si finisce mai di imparare“.

taglia_2Cosa hai pensato quando hai firmato per il club rossonero?
Non ho esitato, innanzitutto, c’è massimo rispetto e massima serietà, però non nascondo che ci ho messo anche un pizzico di leggerezza per vivermela bene ed in maniera serena, sono qui per le mie competenze, per tutto quello che ho fatto, per la mia passione ma anche per un pizzico di fortuna, questo è innegabile, piuttosto un pensiero mi è venuto dopo, iniziando a vivere questo percorso“.

E quale sarebbe?
Sono in un momento bellissimo della mia carriera ma ci terrei a dedicarlo a chi fa il mio stesso lavoro e non ha avuto la mia stessa fortuna, o talvolta non riesce a ricoprire questo ruolo come vorrebbe per esigenze di vita, ci sono tanti colleghi bravi nel mondo dilettantistico, mi piacerebbe poterli invitare a vedere questo mondo, non ci sono segreti, in Italia c’è troppa invidia ma con l’invidia non si va da nessuna parte, per crescere bisogna condividere“.

Parentesi Varese: la tua squadra del cuore non esiste più, domenica però è stato aperto il Franco Ossola per Bosto – Valceresio, cosa ne pensi?
Io sono favorevole, partiamo dal fatto che si tratta di un bene comune della città e che è giusto che proprio la città ne usufruisca, ma poi ogni volta che ci passo davanti mi viene il magone…; quello che ha fatto il Varese lì dentro lo sappiamo tutti, i paragoni però non c’entrano, è bello vivere il Franco Ossola, mi auguro che questa opportunità venga data anche al Città di Varese, società guidata da un gruppo di amici che conosco bene e che, passo dopo passo, vuole dimostrare come il calcio sia ancora al centro della nostra provincia“.

Ultimissima domanda: sei sul treno Milan e viaggi alla grande, dove speri possa arrivare questo treno?
Guardo dal finestrino e mi godo lo spettacolo e finchè sono su sarà così, in realtà non so dove possa arrivare il mio vagone, ma adesso come adesso mi piacerebbe che non arrivasse mai“.

Mariella Lamonica