Trentacinque anni di hockey, la maggior parte dei quali con la maglia di Varese addosso: è una lunga storia d’amore quella che lega Salvatore Sorrenti e i Mastini e che continuerà sicuramente per qualche altra stagione. “In squadra sono il più vecchio per militanza con questi colori, ma non per età – spiega con un sorriso l’attaccante giallonero -. Mi diverto ancora e cerco di mettere a servizio dei più giovani la mia esperienza”.

Quali sono le tappe fondamentali della tua carriera?
“Ho iniziato da bambino a Varese, poi mi sono spostato a Bressanone, Brunico, Torino e Como, ma ho voluto fortemente tornare in quella che è casa mia e che custodisce il mio cuore. A 18 anni ho visto vincere la Federation Cup dai miei idoli Chad Biafore e Maurizio Mansi e ricordo ancora l’emozione. Nel 2003 ho conquistato la promozione in Serie A davanti a 1200 tifosi in visibilio e in un palaghiaccio dall’atmosfera magica. Desidero tanto che l’hockey sia di nuovo protagonista a Varese e che noi dell’attuale prima squadra possiamo diventare l’esempio a cui mirano i ragazzini delle giovanili. Ma ci sono anche stati momenti difficili: uno su tutti, la scomparsa di Marco Fiori. Era, è e sarà sempre uno di noi”.

Hai tantissima esperienza: come la metti a servizio della squadra?
“Tento di portare tranquillità e ad avere il gusto approccio e la mentalità necessaria per provare a vincere tutte le partite. Ho avuto tanti allenatori e non c’è dubbio che l’arrivo di coach Da Rin abbia portato una metodica di allenamento e degli schemi di gioco davvero all’avanguardia. Ha dato una ventata di novità e di professionalità che ci voleva e, in generale, sono molto contento della strada intrapresa dalla società; rivedo i vecchi tempi”.

Mancano tre gare alla fine della prima fase: Bressanone, Appiano e Caldaro. Come arrivate a questo periodo?
“La sconfitta di Merano non ci ha demoralizzati, anzi. Abbiamo qualche punto da recuperare sulle prime cinque per accedere direttamente ai playoff e siamo consapevoli delle nostre grandi qualità. Non ci diamo certo per vinti e daremo il massimo come sempre. In casa possiamo battere chiunque, come abbiamo dimostrato anche recentemente contro Appiano, Alleghe e Pergine”.

Tua moglie Daniela ti ha reso papà. Tra qualche anno vedremo all’opera un nuovo piccolo Sorrenti?
“Per ora mio figlio Leonardo, che ha sei anni, pratica nuoto e judo, ma se vorrà provare a pattinare ne sarò felicissimo. Chiara, invece, ha tre anni e per ora fa danza. Ma chissà cosa riserverà il futuro”.

Laura Paganini
(foto di Tatiana Munerato – FB Mastini Varese)