La stagione del Saronno era cominciata tra sorrisi e grandi speranze. Poi il duro schianto con la realtà: un bottino di appena 15 punti con ben 75 gol incassati e retrocessione inevitabile già a febbraio. A questo si aggiungono anche i problemi finanziari della società con i giocatori rimasti senza rimborsi spese. È facile dunque capire perché l’ambiente biancoazzurro voglia dimenticare in fretta quest’annata.

“La situazione attuale si è venuta a creare strada facendo – commenta il presidente Antonio Pilato – e la colpa è di tutti, mia in primis. Con il senno di poi forse è stato prematuro l’esonero di mister Mazza perché con lui avevamo totalizzato sette punti e dopo non abbiamo fatto molto di più; ciò significa che non era lui il problema, ma tutto l’insieme”.

Lo spettro di un nuovo fallimento aleggia da tempo in una piazza storica come quella di Saronno, ma Pilato smentisce tutto: “Se vogliamo usare il termine fallimento dobbiamo usarlo per descrivere la stagione perché retrocedere è un fallimento a tutti gli effetti. Per quanto riguarda un presunto fallimento societario sono solo chiacchiere di chi vuole il male di questa società. Non nego i problemi economici: dall’anno scorso sono venute a mancare risorse importanti, ma sono sempre stato chiaro nei confronti dei miei dipendenti e ho garantito in prima persona la loro retribuzione fino al mese di febbraio. Con altrettanta chiarezza ho spiegato che per quanto riguarda le mensilità di marzo e aprile ci potrebbero essere problemi, ma ciò non significa che non riceveranno quanto spetta loro. È comprensibile la loro frustrazione, ma a tal proposito vorrei ritagliare uno spazio per elogiare i ragazzi della Juniores che al sabato giocano nella loro categoria e di domenica si sacrificano per la prima squadra contro delle vere e proprie corazzate. Le brutte sconfitte che stiamo incassando serviranno a far crescere sempre di più queste giovani promesse; sono orgoglioso di loro”.
Allontanata l’ipotesi fallimento il presidente è già al lavoro per la Promozione con un obiettivo chiaro: “Ci stiamo muovendo in vista della prossima stagione per non ripetere gli errori di quest’anno. Innanzitutto stiamo cercando degli sponsor: gli emissari di alcune cordate ci sono, ma non è altrettanto facile risalire a chi sta dietro per cui prima di agire voglio avere la certezza di sapere con chi ho a che fare. Poi ingaggeremo un DS in grado di costruire una rosa competitiva per la Promozione: qualcuno, soprattutto i giovani, potrebbe rimanere, ma a loro andranno aggiunti 7/8 acquisti mirati. Sarà una sfida per noi stessi; quest’anno abbiamo deluso tutti e non dobbiamo ripetere gli stessi errori. Infine il mio pensiero va ai tifosi: ho parlato con alcuni di loro spiegando la situazione e mi auguro che ci seguano anche la prossima stagione con l’entusiasmo che purtroppo nelle ultime uscite è venuto a mancare perché avremo bisogno anche di loro per riportare il Saronno dove merita di stare”.
Chi potrebbe far parte della rinascita biancoazzurra la prossima stagione è indubbiamente il capitano Michele Scavo, attualmente fuori dai giochi a causa della rottura del tendine d’Achille rimediata nel match contro il Fanfulla. “Come tutti sanno ho un legame speciale con questa maglia – esordisce l’attaccante classe ’87 – per cui non m’importa della categoria. Quello che voglio è la presenza di gente che dia l’anima per questa piazza, cosa che ahimè quest’anno non è avvenuta. Credo di essermi fatto un nome a questi livelli e non voglio che rimanga legato ad una pagina nera della squadra che amo, per cui la mia idea è di restare anche in Promozione, ma ci devono essere i presupposti per continuare. A tal proposito ho già parlato col presidente e gli ho spiegato tutto chiaramente: mi auguro che non si ripetano gli errori di quest’anno”.
Per concludere cosa non ha funzionato secondo il capitano? “Tutto – è la risposta secca di Scavo –. Ad agosto c’era una rosa valida, ma che doveva essere costruita e nessuno ci è riuscito. Forse Pilia è stato quello che ci ha provato più di tutti, ma poi se n’è andato. Pagamenti arretrati? Confermo quanto detto dal presidente: fino a febbraio siamo stati retribuiti, poi non essendo stato presente a causa dell’infortunio non posso parlare a nome di altri. Mi auguro che la situazione societaria si smuova perché spero davvero che il Saronno risorga una volta per tutte”.
Matteo Carraro