Le categorie non sono messe lì a caso. Prima l’assortimento di dilettanti valligiani (ok, c’è stato anche il Torino ma quello era un extra), poi il Verbano (Eccellenza), oggi alle 17 al Comunale il Borgosesia (Serie D). Progressione strumentale alla marcia d’avvicinamento al primo impegno ufficiale in stagione. Quello di domenica nell’andata di Coppa Italia con il Gozzano (ore 18, stadio “Speroni”), in cui la Pro Patria indosserà per la prima volta il biancoblu. Testimonianza cromatica del fatto che si cominci a fare sul serio.

Tornando al test del pomeriggio in Valsesia, i granata del confermato Marco Didu sono all’undicesimo campionato consecutivo di Serie D e contro i tigrotti affronteranno il terzo impegno prestagionale. Nei precedenti, due pareggi con la Primavera del Milan (2-2) e domenica con il Renate (1-1). L’ultimo incrocio amichevole con il Borgosesia risale quasi esattamente ad un anno fa: 1-0 firmato Pettarin il 19 agosto al Comunale di via Kennedy a Marnate (nella foto). A 72 ore dall’esordio allo “Speroni”, Javorcic dovrebbe fare ancora a meno di Sanè aggiungendo minuti al tachimetro di parte della rosa. Nessuna prova generale però. Contro il Gozzano dovremmo infatti vedere in campo una squadra chiara evoluzione di quella che solo 70 giorni fa ha conquistato il tricolore.

Già sfregiata dal ben noto papocchio di ricorsi e tribunali, l’agenda della Coppa Italia potrebbe anche contemplare lo slittamento del ritorno oltre il 19 agosto. Posizionandolo strategicamente a ridosso dell’avvio del campionato previsto (in teoria ma non ancora in pratica), al 2 settembre. La riffa dei calendari è stata fissata dalla Lega a mercoledì 22 alle 18 all’Open Colonna e all’Auditorium del Palazzo delle Esposizioni di Roma. Ma diversi club hanno chiesto un supplemento di apertura della finestra di mercato (deadline il 25 agosto) in considerazione delle incertezze sulla categoria di appartenenza. Circostanza che lo stesso presidente Gravina ha posto come possibile causa di un ulteriore rinvio della prima giornata al 9 settembre. Unico punto fermo (si fa per dire), il format a 56 squadre. Ma è sempre meglio non ipotecare il futuro. Insomma, si naviga a vista. Come sempre del resto.

Giovanni Castiglioni