La notizia era nell’aria e si attendeva solo l’ufficialità: le strade di Norvel Pelle e della Pallacanestro Varese si separano. Il lungo di origine caraibica si è accordato con il club per una rescissione consensuale, anche se in realtà – stando alle voci circolate nelle ultime settimane – la decisione era arrivata ben prima di oggi.

Semplicemente, le due parti hanno deciso di attendere la pausa per permettere al giocatore di inserirsi al meglio nel nuovo contesto (con ogni probabilità Torino) e alla squadra di avere tempo per inserire un nuovo arrivato (in pole position c’è il croato Delas, in uscita da Capo d’Orlando) nei meccanismi.

Una fine anticipata del rapporto che lascia un po’ l’amaro in bocca: da un lato perché Pelle aveva caratteristiche complementari a quelle di Cain e permetteva dunque di variare l’assetto in base all’avversaria di turno, dall’altro perché c’è la netta sensazione che il ragazzo abbia un notevole potenziale in gran parte inespresso.

Certo, che Pelle potesse non ricoprire una parte nella Varese del futuro si era capito già in estate, quando le voci legate a una sua partenza – poi non concretizzata per l’assenza di squadre disposte a pagare il buyout – erano state insistenti. Il giocatore era oltretutto in scadenza di contratto, mentre per Delas si lavorerebbe ad una soluzione in grado di garantire al club biancorosso la sua permanenza anche per la prossima stagione.

L’avventura di Pelle a Masnago è stata contraddistinta da tanta spensieratezza – talvolta persino troppa – e da una vita costantemente vissuta al di sopra del ferro. Memorabili le sue schiacciate e le sue imperiose stoppate, che gli avevano permesso di guadagnare rapidamente il supporto del pubblico di casa. Il rendimento più alto, paradossalmente (considerando la giovane età e il fatto che fosse la sua prima esperienza a questi livelli), lo ha offerto nel suo primo periodo varesino, con Paolo Moretti in panchina.

Nelle prime dodici giornate dello scorso campionato, infatti, aveva tenuto la straordinaria media di 3.2 stoppate per gara in appena 17 minuti di utilizzo. Spesso era stato preferito ad Anosike, che invece non era stato capace di mettersi in mostra sotto la guida dell’allenatore toscano. Poi l’arrivo di Caja aveva rinvigorito il centro di origine nigeriana e Pelle aveva progressivamente perso spazio.

Quest’anno l’antiguano è invece partito in quintetto addirittura in dieci gare su diciannove, calando però in ogni voce statistica – compresa quella dei minuti di media – rispetto a un anno fa. Ecco un altro, probabilmente, dei motivi che hanno portato la dirigenza biancorossa a questa decisione: la crescita di Pelle è stata solo in parte corrispondente alle premesse.

Peccato solo che questa separazione sia arrivata nel momento in cui la squadra, con questo assetto, cominciava a girare alla perfezione, ma questa operazione è da leggersi in ottica futura: si è preferito provare già a costruire per la prossima stagione invece che puntare sulla crescita di un giocatore che, con ogni probabilità, avrebbe comunque lasciato in estate.

Filippo Antonelli