Se n’è andato questa mattina a 72 anni appena compiuti e dopo vari mesi di ricovero in ospedale Romeo Tigliani, portiere del Bolzano, dell’Asiago e della Nazionale Italiana di hockey su ghiaccio a cavallo degli anni Sessanta e Settanta. Per le sue numerose presenze in maglia azzurra, nel 1969 ha ricevuto la medaglia di bronzo del Coni, un’importante benemerenza sportiva.

Nato a Bolzano, Varese era diventata la sua città e il PalAlbani la sua seconda casa. Dall’inizio degli anni Novanta e fino all’ultimo, infatti, Tigliani era stato prima il custode e poi il responsabile dell’impianto frigorifero del palaghiaccio varesino. Amato nel mondo dell’hockey della Città Giardino e persona competente e di grande esperienza dal punto di vista sportivo (vinse due scudetti con Bolzano, quello del 1973 e del 1975), lascia un buon ricordo in tutti coloro che negli ultimi decenni hanno gravitato attorno al palaghiaccio e alle sue squadre.

“Credo che un po’ tutti, magari anche indirettamente, dobbiamo tanto a Romeo – spiega Matteo Cesarini -. Ha sempre dato una mano a chi ne aveva bisogno ed è stato il filo conduttore nelle diverse gestioni che si sono succedute al PalAlbani. Ci mancherà”.
Con una nota personale su Facebook, Cesarini ha poi aggiunto: “Ciao Romy, hai sempre saputo farci ridere con una delle tue battute politically non correct che sapevano però rendere sempre chiaro il messaggio che volevi lanciare…. Non tutti sanno che eri una persona di grande cultura e che senza il tuo supporto probabilmente oggi non staremmo più pattinando sul ghiaccio del Palalbani, Pista che hai odiato e amato e che ha segnato ogni momento della tua vita a Varese. Ricordo la tua emozione di quando dopo anni scendemmo insieme in sala Compressori, il tuo regno , e dopo alcune mie domande vedendo lo stato delle macchine tu mi dissi “ Non sta a preoccuparte, la stagione la tiremo tranquilli…non andare nel Panìco…” ed è anche per questo che tutti i pattinatori del Palaghiaccio di Varese ti devono essere grati…. Mancheranno le chiacchierate, le litigate e le battute ma soprattutto le risate perchè di quelle ne distribuivi ogni giorno moltissime… Ciao Romy“.

Anche Davide Quilici esprime il suo cordoglio: “Era l’anima del palaghiaccio. Se non ci fosse stato lui, credo che la struttura sarebbe chiusa da tempo. Invece lui ha sempre avuto a cuore il PalAlbani, era sempre lì e stare in mezzo ai ragazzi era la sua passione”.

Laura Paganini