Matteo Amelotti è stato il primo colpo messo a segno dal ds Maurizio Salese per la costruzione di un Legnano che punta alla Serie D. Il centrocampista di Albizzate classe ’92 vanta un’esperienza non indifferente in Eccellenza e, dopo sette anni al Verbano, sposa la causa lilla per cercare il definitivo salto di categoria.
 “Arrivare in una squadra del genere è una soddisfazione enorme – comincia Amelotti – sia per il blasone che per la storia che vanta il Legnano. È una squadra che per la categoria ha un seguito non indifferente e si sente subito che c’è una gran voglia di fare. Avevo qualche offerta, ma nel momento in cui si è fatto avanti il Legnano non ho più avuto dubbi”.
Immancabile un commento del centrocampista sulla squadra che lo ha cresciuto calcisticamente: “Il Verbano è sicuramente stato un club importante per la mia carriera; sono stato sette anni a Besozzo e mi sono sempre trovato bene sia col presidente che con l’ambiente in generale. Celestini? Non posso far altro che ringraziarlo, perché mi ha trasformato da terzino in centrocampista offensivo. È stato fondamentale per la mia crescita in quanto calciatore per cui gli sarò sempre grato”.
Chiusa la parentesi Verbano si aprono dunque le porte del mondo lilla. Le prime sensazioni da giocatore del Legnano? “Più che positive. Come ho già detto il Legnano ha una storia che parla per sé e il semplice fatto di allenarsi indossando la casacca con quello stemma è motivo d’orgoglio. Per quanto riguarda gli allenamenti devo dire che abbiamo iniziato subito a mille ed è da due settimane che andiamo avanti coi doppi. Ci stiamo allenando davvero bene: per adesso è stata più che altro una preparazione atletica, poi dovremo imparare i movimenti che vuole il mister e l’organizzazione tattica in generale”.
Cosa si aspetta da te mister Erbetta? “Impegno e duttilità. Posso ricoprire senza problemi due o tre ruoli; ora come ora preferisco fare l’esterno di centrocampo votato all’attacco, ma diciamo che mi sono sempre adattato ad ogni ruolo e senza dubbio lo farò anche e soprattutto per il Legnano”.
Qual è la cosa che ti ha colpito di più nei tuoi primi giorni da giocatore del Legnano? “Sicuramente i tifosi. Già dalla presentazione al “Mari” si respirava una passione mai vista prima, fra l’altro accentuata dallo spettacolo pirotecnico organizzato dal presidente Munafò che ha contribuito ad aumentare l’entusiasmo. In ogni caso sono rimasto davvero colpito dalla tifoseria che conoscevo già da un punto di vista esterno, ma viverla da protagonista è qualcosa di sensazionale. Addirittura nella prima uscita a Balerna ci hanno seguiti in tantissimi sostenendoci dall’inizio alla fine con cori e canti. Sono letteralmente il dodicesimo/tredicesimo uomo in campo e danno sempre il 100%; per questo noi dovremo dare il 200% in campo per ripagare la loro fiducia. Si ricordavano di me? Sì – risponde sorridendo Amelotti –, la scorsa stagione ho segnato al Legnano sia all’andata che al ritorno e infatti molti di loro me lo hanno già scherzosamente rinfacciato, ma troverò il modo di rimediare in fretta”.
L’obiettivo dichiarato del Legnano è la Serie D; personalmente invece cosa ti aspetti dalla prossima stagione? “Spero di soddisfare i tifosi e le aspettative della squadra perché il gruppo viene prima del singolo. Ad esempio firmerei col sangue per fare anche solo cinque gol, ma vedere il Legnano primo piuttosto che segnarne una ventina e arrivare quinti in campionato. Sicuramente non sarà un girone facile dato che quasi la metà delle squadre potrebbe tranquillamente giocare in Serie D. Chi tempo di più? A livello di mercato il Fenegrò è la squadra che si è rinforzata di più, ma – conclude Amelotti – questi discorsi contano relativamente perché è il campo a portare punti e ovviamente le somme si tireranno sul rettangolo di gioco”.
Matteo Carraro