Non sarà un’avventura. Il ritorno in Serie C della Pro Patria (battezzato ufficialmente martedì in Lega a Firenze), presuppone tempi, scadenze ed adempimenti già in larga parte conosciuti. A distanza di 2 anni dall’ultima partecipazione (2015/2016), Patrizia Testa ha ancora ben vivo il ricordo di un’annata negativa sia sul piano strettamente sportivo (retrocessione senza appello), che su quello più genericamente societario. Ma l’ultima stagione vincente ha messo tutto alle spalle. Riconsegnandoci un club solido, profondamente radicato sul territorio e con un immediato futuro (finalmente), in linea con la pesante eredità della storia tigrotta. Si alzerà l’asticella. Bisognerà farsi trovare pronti.

Organici. La formazione biancoblu dovrebbe ragionevolmente essere inserita nel Girone A. Composto da 20 squadre come da format della Serie C che prevede per la stagione entrante 60 club suddivisi equamente in tre raggruppamenti. Ragione per cui quest’anno erano previste solo due retrocessioni per girone. Nel dettaglio, al netto della promozione del Livorno, della retrocessione del Prato e di una tra Gavorrano e Cuneo (playout al via domenica), il girone dovrebbe essere composto dalle neopromosse Gozzano, Pro Patria e Albissola, dalla retrocessa dalla B Pro Vercelli, e dalle riconfermate Monza, Carrarese, Giana Erminio, Pistoiese, Pontedera, Lucchese, Olbia, Pro Piacenza, Arzachena e Arezzo. I 6 posti mancanti verrebbero colmati dalle compagini ancora impegnate ai playoff (Robur Siena, Pisa, Viterbese Castrense, Alessandria e Piacenza), dalla terza retrocessa dalla B che sarà una tra Novara e Virtus Entella (ferale confronto diretto all’ultima giornata), e dalla vincente dei già citati playout tra Gavorrano e Cuneo. Nel caso in cui a vincere i playoff fosse una squadra del Girone A, i conti tornerebbero. Diversamente, andrebbe spostato un club nel Girone B dove quest’anno erano già impegnate le lombarde Albinoleffe, Feralpisalò e Renate. Quest’ultimo traslocato dal Girone A per analoghi motivi l’anno passato. Si tratta solo di ipotesi. Ma non così lontane dalla realtà.

Date. Nessuna ufficialità. Ma il campionato dovrebbe aprirsi nel weekend di domenica 26 agosto per chiudersi il 5 maggio 2019. Mantenendo l’architettura dell’ultima stagione, sarebbero previsti 3 turni infrasettimanali (molto indicativamente, 2/3 ottobre, 6/7 novembre e 19/20 marzo), 2 giornate durante le festività natalizie (22/23 e 29/30 dicembre), oltre ad una doppia sosta a gennaio (6 e 13). Agenda ovviamente da certificare nelle prossime assemblee di Lega. Per quanto riguarda la Coppa di categoria (la Pro Patria non parteciperà al tabellone della Coppa Italia TIM), primi gironi triangolari previsti a spanne per il 5,12 e 19 agosto. Fase successiva ad eliminazione diretta (spareggi e sedicesimi), a partire da metà ottobre.

Patrizia Testa promozioneIscrizione. Anche qui andiamo con quanto in vigore nella stagione (quasi) conclusa. L’acquisizione della Licenza Nazionale che garantisce la possibilità di iscriversi al campionato di Serie C presuppone il rispetto di “normative regolamentari afferenti criteri legali ed economico-finanziari, criteri infrastrutturali, criteri sportivi ed organizzativi”. Per quanto riguarda i criteri infrastrutturali, pareri espressi entro il 20 giugno (“Speroni” già assolutamente a norma). In relazione all’iscrizione vera e propria, domanda da presentare in Lega entro il 30 giugno debitamente corredata di garanzia fideiussoria di 350.000 euro. In più, prevista quota associativa di 5.000 euro, quota di partecipazione alle competizioni di 55.000 euro e quota straordinaria di prima partecipazione (in quanto neopromossa), di 45.000 euro. Totale, 105.000 euro da versare nelle seguenti modalità: 75.000 sull’unghia entro fine giugno e 30.000 in 6 (comodi) ratei. Insomma, categoria discretamente impegnativa. Dal punto di vista tecnico e per il portafogli. La Pro Patria sembra essere pronta su entrambi i fronti. Perché questa volta non potrà davvero essere un’avventura.

Giovanni Castiglioni