L’acquisizione del Varese Calcio da parte della holding svizzera rappresentata da Fabrizio Berni passa dall’investimento sulle strutture, prima Varesello e poi il “Franco Ossola”; un investimento che è legato al rinnovo delle concessioni al club da parte dell’amministrazione comunale. L’allungamento delle convenzioni a sua volta però passa dal passaggio di quote del club. Insomma, un cane che si morde la coda; un argomento senza dubbio chiave in fase di trattative che è stato affrontato nell’incontro odierno, durato quasi due ore, nella Sala Giunta del Comune di Varese dove Berni ha giocato a carte scoperte. Ad accompagnarlo due soci del gruppo imprenditoriale con base a Lugano che, come attività principale, pare si occupi di grandi costruzioni. I soci, uno dei quali di Varese, non hanno però voluto presentarsi dicendosi pronti a farlo nel momento in cui l’operazione andrà in porto.

All’appuntamento, su invito del primo cittadino Davide Galimberti, ha partecipato anche qualche tifoso. Presente poi Massimo Rivolta del Gruppo Trenta al quale è stato affidato il progetto di ristrutturazione degli impianti; del Varese si sono seduti invece gli esponenti del settore giovanile Marco Caccianiga e Massimo Scodellaro. L’amministrazione comunale, oltre che dal sindaco, è stata rappresentata dal vicesindaco Daniele Zanzi e dal segretario generale Francesco Tramontana.

Ai partecipanti è stato presentato e spiegato nel dettaglio il progetto di riammodernamento di Varesello. L’intenzione dei potenziali acquirenti è di alimentare economicamente il club con attività alternative, in primis commerciali, ovviamente compatibili col piano regolatore. La ristrutturazione edilizia interessa molto anche al Comune che non vuole ritrovarsi con un rudere al posto del “Franco Ossola”. Una fine che lo stadio rischia inevitabilmente di fare qualora dovesse sparire la squadra di calcio cittadina.

Non si tratterebbe di progetti faraonici, ma di un piano realizzabile attingendo al credito sportivo che tuttavia richiede almeno una convenzione di 10 anni oltre ai due già esistenti per quanto riguarda Varesello. Per lo stadio se ne potrà parlare solo più avanti considerato la consistenza delle opere da compiere.

“Entro la prossima settimana presenteremo il nostro progetto studiato dagli architetti del Gruppo Trenta” rassicura Berni al termine del confronto che il sindaco ha definito “utile per capire i tempi di formalizzazione dell’acquisizione. Siamo pronti ad aprire un confronto sulla riqualificazione degli impianti e a valutare progetti concreti e realizzabili. La parola chiave deve essere serietà – ribadisce il primo cittadino -. Vogliamo delle certezze, delle garanzie fideiussorie. Prima il passaggio di quote e poi il rinnovo delle concessioni. Sui progetti ovviamente siamo pronti a venire incontro”.

Gli acquirenti hanno già trovato l’accordo coi fornitori e hanno già a disposizione il budget per tappare i primi buchi. Berni si augura di firmare il concordato entro questa settimana, mentre tra domani e dopodomani attende un riscontro sul fronte rimborsi dei giocatori dopo che ieri sera, a mezzanotte, ha inoltrato all’avvocato Paolini dell’Aic la proposta di dilazione accettando le loro richieste. Si tratta di due opzioni: chi si accontenta del 60 per cento del dovuto potrà riceverli entri il 31 dicembre di quest’anno, chi invece vuole l’intera cifra allora dovrà attendere il mese aprile 2019. Sebbene non si parli di rateizzazioni, l’offerta non dispiace all’avvocato perché, in caso di non rispetto dei patti, dà la possibilità ai giocatori di avere tempo per presentare vertenza.

Ma quanto tempo ci vorrà ancora per comprare il Varese? “La proprietà ha fissato la scadenza al 25 maggio, ma ci serviranno altri giorni. Indicativamente il passaggio davanti al notaio potrebbe esserci la prossima settimana”. Sull’ammontare dei debiti ribadisce: “Siamo intorno al milione di euro”.

Elisa Cascioli

I TIFOSI

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