Probabilmente ci toccherà eleggere questa settimana come la più calda dell’anno in prima categoria, visto che non si è parlato altro che di Fagnano – Cairate a partire da domenica. Un match disputatosi sul filo del rasoio, con tante tensioni, ed arricchito da calde dichiarazioni finali oltre che da un contorno alquanto discutibile, continua a vedere un botta e risposta tra le due società. Nella fattispecie era stato il ds Riccio martedì a dire la sua, oggi, e a seguito delle dichiarazioni comparse anche su altre testate, è il mister grigiorosso Pasquale Curatolo a snocciolare punto per punto tutta la spinosa vicenda.
Di seguito ecco un manoscritto che proprio il tecnico ci ha fatto pervenire per esplicitare la sua versione su tutti i tasti toccati dalla società fagnanese.

Nella partita dell’andata il mio giocatore non ha rivolto accuse razzista al giocatore del Fagnano, ma si è rivoto al suo compagno di squadra di colore i quali giocano insieme da due anni e godono di buona amicizia”.
Non ho detto la frase “Squadra molto ignorante dentro e fuori dal campo” come l’intervistatrice di questa testata ha precisamente sbobinato riportandola  nell’articolo di  domenica sera e che conferma”.
Ho detto, all’allenatore avversario, appena dopo il goal: ”Questo è quello che avresti dovuto fare tu che sei primo in classifica, ma tu non sei un allenatore sei il capostipite dei provocatori abile a istigare i giocatori avversari come hai fatto sin dai primi minuti. Preoccupati di fare l’allenatore con i tuoi”. Ha ripetuto un atteggiamento che sistematicamente ha assunto nelle partite (5 volte), per mia fortuna, che abbiamo giocato contro. Ho rivolto la mano verso di lui e non ho assolutamente fatto il gesto dell’ombrello. Il ds Riccio è fantasmatico”.
Il mio difetto di reagire è palese quando trovo colleghi (per fortuna pochissimi), che riversano sugli avversari trascorsi da giocatori senza mostrare la “mano” dell’allenatore e quindi conoscenze adeguate per questo difficile mestiere. Il sig. Raza pensa che i campionati si vincano con gli “attributi”, io penso che nella nostra categoria abbiamo bisogno di tanta cultura e di una crescita continua. Ricordo benissimo come vinse il campionato 3 anni fa e come il Cairate Calcio arrivò secondo”.
In merito al “Guardiola di Cairate”, penso che offenda il nome di una società, che a parte il progetto giovani degli ultimi due anni (media età 19 anni, con un over 30) vanta nelle ultime 12 stagioni ininterrotte di: 3° posto, finale play, vittoria campionato di Promozione (2007-2008), 4 anni di Eccellenza, semifinale play Off, finale play off, semifinale play off di promozione e poi la retrocessione dell’anno scorso. A sua insaputa l’allenatore è stato sempre lo stesso da 20 anni a questa parte senza saltare una panchina allenando migliaia di giocatori, dove a qualcuno è stato riservato un trattamento adeguato alle sue incapacità di adattamento a regole societarie e di lavoro serio. Non ho da vergognarmi di questo. Il Fagnano, non me ne vogliano gli attuali protagonisti, faceva spallucce in seconda categoria. Inoltre ricordo al signor Raza che non ho rapporti di parentela con nessun dirigente del Cairate Calcio a partire dal lontano 1994 (poi dal 1997 mi fu affidata l’Eccellenza e la Juniores Regionale Fascia A fino ad oggi) per questo, quindi, ringrazio una società solida e lungimirante che mi ha fatto incarnare i colori grigiorossi e mi ha permesso di applicare le più avanzate tecnologie e nuove conoscenze che questo sport andava acquisendo tant’è che il passaggio a Coverciano prima come preparatore professionista, poi come allenatore professionsta uefa A e poi ancora come analista video-match analisi professionista, è arrivato per titoli e presenze ininterrotte per 20 campionati e non per altre vie. Le squadre da me allenate in questi lunghi anni sono agli occhi di quegli esperti sensibili al calcio e non alle offese premeditate. E qui mi collego al ds Riccio, che pare, tra 3^ categoria e qualche 2^ si dimenava da allenatore, per ricordargli il suo esordio da ds avvenuto con contatti e colloqui/promesse a giocatori tesserati per la mia società ripetuti anche nei confronti di altre appena dopo. Dovrebbe, per deontologia, conoscere le regole e assumersi le responsabilità che ne deriveranno per quanto ha affermato e cioè spalleggiare alcuni dei miei ex giocatori (non faccio di tutta l’erba un fascio perché ce ne sono altri al Fagnano che hanno preferito mostrare rispetto ed educazione per i loro trascorsi) che insoddisfatti o non confermati o non apprezzati, a detta del medesimo, si sono impegnati a stimolare un gruppetto di loro amici sostenitori e ad esporre uno striscione che rimarca le premeditate azioni denigratorie e tese a diffamare il sottoscritto, invalidando ogni principio di fair-play cui riferivo nell’intervista. Chi leggerà l’articolo saprà apprezzare lo spessore di un dirigente che sostiene chi ha esposto lo striscione (avrebbe dovuto impedirlo se non avesse mostrato consenso e condivisione, perché le società hanno il controllo e detengono l’applicazione e del rispetto dei principi cardini dello sport e delle persone tesserate) e dice ad un adulto di andare contromano in autostrada. Casomai tra poco si troverà contromano in autostrada contro una carovana di tir. Il noviziato fa essere impreparati così come quando si dice a me di non fare il professore, ma poi mi si ricorda come un professore deve fare”.
Di recente, con piacere, mi sono prestato ad una riflessione sulle esperienze di lunghi anni e con molta amarezza constato che oggi si può essere primi in classifica e quindi più audaci a premeditare azioni diffamatorie e insulti, facendoli passare dall’altra parte, sia in campo che fuori (striscione e post facebook). Chiunque ha giocato contro la mia squadra ha potuto notare proprio l’ingenuità tipica della giovane età. Da ciò ne consegue, per gli esperti di questo settore, che mai elargiranno prepotenze o altro eccetto qualche scaramuccia normale”.
Riguardo ai messaggi di solidarietà ricevuti dal ds Riccio gli ricordo la partita dei pulcini di qualche mese fa disputata sul loro campo che ha costretto i genitori del Cairate Calcio a ritirare i propri figli dal terreno di gioco dopo aver sentito improprie affermazioni per buona parte della partita e ululati con scarso decoro, ma forse questo il ds non l’ha saputo”.

Mariella Lamonica