Fermate le rotative! Pezzo già in macchina con pareggio che comunque alla Pro Patria schifo non faceva (anzi), e invece tutto cestinato da Santana che aveva messo giù ben altri programmi per la serata di Novara. Perché il gol lo segna Nando Mastroianni (su assist di Mora). Ma l’intramuscolo di adrenalina che trasforma uno 0-0 scritto nello 0-1 (storico) che consente ai biancoblu di violare il “Piola” dopo 16 anni (e 144 giorni) è tutta del patagonìco.
Un quasi 37enne venuto dalla fine del mondo (copyright del conterraneo Jorge Mario Bergoglio) cui l’umidità della panca piemontese dev’essere piaciuta il giusto. Disagio esorcizzato con traversa (sbang), imbucata (blink) e vittoria (wow). Clonate Marito! O quantomeno nascondete il chiodo dove un giorno l’implacabile legge del tempo lo costringerà ad appendere gli scarpini.

Modalità salvezza. Il tema in fondo è un po’ quello. Non tanto dal punto di vista tattico. Anche se i 5 centrali 5 nel finale sanno tanto di fine che (stra)giustifica i mezzi. Quanto nella tenuta neuro emotiva (si dirà così? boh…) di un gruppo che spalle al muro dopo 4 sconfitte ha stracciato la proverbiale carta (su cui era scritto anche il quinto stop in virtù della bulimica qualità della rosa azzurra), ribaltando pronostico e stagione. Grazie ad un’attitudine mancata nei secondi tempi delle 3 trasferte precedenti. Con una difesa in cui 2/3 (Zaro e Boffelli) erano ancora a zero minuti in campionato. Qualcuno se n’è accorto? Silenzio in sala. Meno qualità (con due mezzali di nerbo come Gazo e Colombo). Tanta ciccia in più. L’equazione Serie C si risolve al’ingrosso così.

Javorcic in felpa (e viso disteso), Viali in pronto moda (e occhiaie incipienti). Poi veniteci a raccontare che l’abito non fa il monaco e l’apparenza inganna (ok, la Pro Patria non ha divisa sociale ma questo è un altro paio di maniche). Senza avventurarci nel futuro di entrambi, ieri sera il “trova le differenze” era spiazzante. Cascasse il mondo (e non casca), lo spalatino mantiene flemma d’oltre Manica a dispetto dei natali levantini. Sotto pressione dà il meglio di sé. Già occorso l’anno passato quando la promozione sembrava andata a farsi benedire.

Allora, gol del 17 la sera del 17 a 17 anni (praticamente esatti) dall’ultima vittoria a Novara in regular season. Insomma, al diavolo la sfiga. Nando l’ariete Mastroianni come il bocia Dall’Acqua. 14 ottobre 2001, 1-2 corsaro con doppietta al “Piola” dell’opitergino. Questo l’ultimo acuto tigrotto. Almeno in stagione regolare perché poi ai playoff (26 maggio 2002) analogo risultato e analogo doppio marcatore nel successo più iconico del terzo millennio bustocco. E fermiamoci qua. Perché altrimenti la palpebra si inumidisce e il parallelo rischia di risultare un po’ largo.

Domenica contestazione, mercoledì ovazione. Nulla di nuovo sotto il sole della passione pallonara. Il calcio si vice di pancia e gli umori sono sempre passeggeri. Meglio farsene una ragione. Sino al prossimo cambio di luna. Intanto domenica sarà già il turno del Piacenza (ore 16.30, stadio “Speroni”), che a Busto non fa tappa dall’84. Le luci di Novara (ormai) sono già nel libro dei ricordi.                    

Giovanni Castiglioni