Ci ha giocato più che un ragazzino e ora ci torna da mister della prima squadra. Si tratta di Stefano Rasini, pronto a guidare la Besnatese nel prossimo campionato di Promozione. Dopo aver fatto tanto bene alla San Marco prima in Seconda e per due anni il Prima Categoria, l’allenatore sta per iniziare una nuova entusiasmante avventura sulla panchina della squadra “col biscione sul petto”.

Com’è nato il contatto con la Besnatese?
“Poco dopo la fine del campionato, mi ha telefonato il ds Paolo Pozzi, una persona che stimo molto e che conosco da anni. La sua chiamata mi ha fatto piacere e quando, qualche settimana dopo, mi ha proposto di diventare il nuovo allenatore della Besnatese per me è stato un vero motivo di orgoglio. Conosco bene l’ambiente e accettare è stato un po’ come tornare a casa”.

Com’è stata la sua prima esperienza da giocatore a Besnate? 
“Avevo 17 anni ed era la mia prima stagione tra i grandi della prima squadra. Ricordo bene quell’annata, anche se ormai sono passati quasi 30 anni. Con quella maglia ho fatto il mio esordio in Prima Categoria e nella mia carriera, che è iniziata proprio qui, sono riuscito a calcare fino ai campi dell’Eccellenza con la Solbiatese. Ora sono di nuovo a Besnate e molte delle persone che ho conosciuto in quegli anni ci sono ancora, sintomo di un grande attaccamento alla società e alla squadra”.

La Besnatese, del resto, è conosciuta come una delle piazze più calde del nostro calcio.
“So bene che i nostri tifosi sono e saranno il dodicesimo uomo. Recentemente sono andato a “Calcio in Festa”, la tradizionale festa organizzata dal club che proseguirà fino al 1° luglio, e già in questo periodo si respira entusiasmo, voglia di fare e di collaborare per il bene della società. A campionato cominciato, so che questa spinta si avvertirà ancora di più e ne sarò contento”.

Allenerà in Promozione per la prima volta. Che cosa si aspetta?
“E’ un campionato che imparerò a conoscere ed essere un esordiente della categoria non mi spaventa. E’ un banco di prova anche per me e spero di esserne all’altezza. Ci sarà da lavorare tanto e anche i miei ragazzi dovranno farlo conservando lo spirito di sacrificio e la disponibilità dimostrata con i miei predecessori”.

Quali sono gli obiettivi che la società vuole raggiungere?
“Per ora puntiamo ad una salvezza più tranquilla possibile. Le squadre, compresa la nostra, sono in piena costruzione ed è difficile valutare le ambizioni di ognuna delle formazioni al via del campionato. Noi, comunque, vogliamo fare bene e disputare un buon torneo”.

Quanto al mercato, come vi state muovendo?
“Dobbiamo ancora finire i colloqui, ma quello che posso dire è che la Besnatese ripartirà dallo zoccolo duro e affiatato che ha disputato l’ultima stagione. Ai 4-5 giocatori di esperienza, saranno affiancati tanti giovani di buona prospettiva e di valore. Bomber Cinotti? Mi piacerebbe molto allenarlo perchè so che è un ragazzo d’oro in campo e fuori”.

Ha trascorso gli ultimi tre anni alla San Marco ed è lì che, facendo molto bene, si è messo in luce. Che ricordi ha?
“Sono state tre stagioni fantastiche e alla San Marco ho lasciato un pezzo di cuore. Nel mio primo anno ho iniziato ad agosto con 10 giocatori e poche certezze; a poco a poco, però, abbiamo costruito la rosa che si è salvata in Seconda Categoria. L’anno successivo abbiamo festeggiato una bellissima promozione in Prima e nell’ultimo anno siamo riusciti a mantenere la categoria in un club che, a dispetto di tanti altro, è organizzatissimo seppure non abbia budget stratosferici. Alla fine dell’ultimo campionato, ho annunciato ai miei ragazzi che sarei andato via: si era concluso un magnifico ciclo e i giocatori avevano bisogno di nuovi stimoli e di una nuova faccia al timone (Paolo Marchiorato, ndr). Poi è arrivata la Besnatese e, certamente, non ho detto di no. La Besnatese è la Besnatese”.

Laura Paganini