“Così è la vita: cadere sette volte e rialzarsi otto”. Recita così un’antica massima cinese. Un anno fa la brutta notizia: Davide Tartaglione costretto lontano dai campi da gioco per un delicato intervento alla testa. A meno di trecentosessantacinque giorni dall’infortunio il bomber dell’Uboldese sembra essere tornato ai fasti di un tempo. A testimoniarlo le reti messe a segno finora: 14 in 18 partite. L’ultima tripletta nella trasferta di Brebbia gli ha permesso di balzare in testa alla classifica dei marcatori del campionato, riprendendosi lo scettro di momentaneo capocannoniere che la sorte gli aveva tolto la scorsa stagione.

Ad un anno dall’operazione, come ti senti?
“Sto bene. Ho riacquisito la confidenza giusta con il campo e con il gioco in generale. L’unica mia preoccupazione era la testa. Il medico mi aveva consigliato di tenere il caschetto protettivo almeno fino al termine del girone di andata e così ho fatto. Ora ho la certezza che è tutto posto. Dalla prossima partita potrete vedermi senza caschetto”.

Sei il capocannoniere del campionato. E’ una pressione o uno stimolo? Lo scorso anno il tuo obiettivo iniziale era raggiungere quota 20 gol. Quest’anno?
“Un po’ tutte e due. Avere dietro qualcuno che punta a superarti ti mette pressione. Ma è anche uno stimolo a fare sempre meglio. Preferisco vederla in questo modo. Direi che dopo l’esperienza dello scorso anno è meglio non porsi più limiti. Vivo al meglio ogni gara e mi piace pensare di aver ripreso da dove ho lasciato”.

Avete mantenuto un ritmo altalenante nel girone di andata. Riuscirete a fare il salto di qualità?
“Potevamo fare di più. E’ un po’ il nostro difetto: vinciamo delle sfide complicate, ma andiamo troppo spesso in difficoltà con squadre alla nostra portata. Perciò vincere la prima partita dell’anno è stato fondamentale per partite con il piede giusto ed evitare di commettere gli stessi errori dello scorso anno. Anche perché sono queste le gare importanti in cui fare punti; gli scontri diretti, invece, sono un’incognita”.

Avete una squadra molto giovane. E’ un pregio o un difetto?
“Può essere un vantaggio perché i giovani giocano le partite alla morte, ma anche uno svantaggio perché a volte peccano di inesperienza. Finora si stanno comportando bene e spesso hanno risolto delle situazioni complicate. Su tutti cito Trionfo che, nonostante la giovane età, fa ormai parte dello zoccolo duro della squadra. E poi Galbiati che mi ha impressionato molto per la sicurezza che dimostra in mediana”.

Obiettivo stagionale?
“Sicuramente i playoff. Dipende tutto da questa fase dopo la quale rivedremo o confermeremo i traguardi fissati ad inizio stagione. Dobbiamo avere consapevolezza della nostra forza e se giochiamo come sappiamo possiamo battere chiunque”.

Alessio Colombo