La proposta del consigliere leghista Marco Pinti è stato subito accolta con approvazione nella Città Giardino: Gianmarco Pozzecco è stato per anni l’anima di questa città grazie alla sua naturale simpatia e al suo straordinario (e un po’ folle) talento sul campo da basket. Ieri sera, come previsto, il consiglio comunale ha votato all’unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria al Poz.

Da oggi, dunque, Varese ha sulla carta un cittadino in più. Diciamo sulla carta perché, in fondo, il Poz è varesino d’adozione fin dal suo approdo in biancorosso nel 1994. Oltre che giocatore – e protagonista dello Scudetto della Stella nel ’99 – Pozzecco ha anche allenato la squadra per sei mesi durante la stagione sportiva 2014/2015. Il Pozzo, a testimonianza di quanto abbia saputo farsi amare ovunque sia andato, è anche ambasciatore di Capo d’Orlando nel mondo.

Ma il Poz potrebbe non essere l’unico eroe biancorosso ad entrare in questo elenco: su proposta questa volta di Stefano Malerba, anche Dino Meneghin è in lizza. Veneto di nascita, il centro arrivò giovanissimo a Varese (nel 1966, aveva 16 anni) e con la Pallacanestro Varese vinse sette campionati di Serie A, cinque Coppe dei Campioni e due Coppe delle Coppe. Suo figlio Andrea, altro eroe della Stella, è invece nato e cresciuto a Varese. La cittadinanza onorario per Dino Meneghin si aggiungerebbe a quelle conferite in passato a Bob MorseManuel Raga, due tra i giocatori più rappresentativi del ciclo Ignis / Mobilgirgi.

Filippo Antonelli