Dopo un lungo passato nel Varese Calcio, Stefano Milanta sta per iniziare la sua terza stagione come responsabile del settore giovanile della Sestese di patron Alberto Brovelli. Il suo è un compito affascinante quanto delicato e che lo vede rapportarsi in prima persona con la società, gli istruttori, gli allenatori e, naturalmente, i ragazzi stessi nel loro percorso di crescita. “Vivo a stretto contatto con i mister e con i giovani atleti: con gli allenatori programmo gli obiettivi e mi assicuro che vengano portati a compimento, mentre il mio ruolo con i ragazzi è quello di accompagnarli durante la stagione e, più in generale, durante il cammino all’interno del nostro settore giovanile”.

Che cosa vuol dire concretamente? Qual è il suo ruolo?
“Non alleno in prima persona, ma sono costantemente sul campo come tutti gli allenatori e mi propongo di vedere che il progetto tecnico ed educativo concordato venga portato avanti. I ragazzi devono imparare a stare in campo, a sviluppare un’idea di gioco, a muoversi bene e a prendere confidenza con il pallone, naturalmente in base alla loro età e al loro sviluppo fisico. Ma il calcio da solo non basta e, dunque, nello stesso tempo, devono comportarsi educatamente con i compagni, con gli avversari e con i mister; da noi l’aspetto comportamentale è alla base del nostro lavoro”.

Come è strutturato il settore giovanile della Sestese?
“Mi occupo del settore giovanile come responsabile e fino a due stagioni fa lo facevo assieme a Dario Lo Bello. In particolare, seguo i ragazzi dai 12 fino ai 16/17 anni che poi, passando alla Juniores, sono supervisionati da Testa. Quanto ai più piccoli, invece, è Bizzarro a coordinare la loro attività. Inoltre, il vicepresidente Roberto Belli e il presidente Alberto Brovelli (nella foto in alto con Milanta) sono sempre al nostro fianco e ci supportano”.

Quante squadre avete?
“Il nostro è un settore giovanile in rapida espansione e anche quest’anno avremo ben 18 squadre, dai Piccoli Amici fino alla Prima Squadra passando per tutte le altre formazioni. In particolare, grazie ai buoni risultati ottenuti, abbiamo confermato la partecipazione ai Regionali A per i nostri Juniores, per i 2001, i 2002 e i 2003; si tratta di una categoria importante e di cui siamo orgogliosi perchè ancora una volta potremo confrontarci con settori giovanili blasonati e far vedere di che pasta siamo fatti”.

Nelle scorse settimane avete ospitato un Clinic del Real Madrid. Com’è andata?
“E’ stata un’esperienza fantastica e che cercheremo sicuramente di ripetere. Abbiamo messo a disposizione del Real Madrid le nostre strutture e loro hanno pensato agli istruttori e ad organizzare fattivamente il camp. Abbiamo chiuso le iscrizioni con largo anticipo ed è stato un successo sia per i ragazzi coinvolti, sia per le famiglie. Da rifare”.

Stefano MilantaE’ alla sua terza annata alla Sestese, ma prima per tanti anni ha indossato la divisa biancorossa del Varese Calcio.
“Ho trascorso una quindicina di anni al Varese Calcio prima come allenatore del settore giovanile, in particolare degli Esordienti, e poi sono stato coordinatore tecnico dell’attività di base insieme a Masini. Nel 2015, quando il Varese di Laurenza è fallito, ho deciso di prendere altre strade e di cominciare una nuova avventura. Il progetto della Sestese mi ha conquistato: fin dall’inizio si è dimostrato serio, con ottime basi e ho accettato di buon grado di rimettermi in gioco”.

L’anno scorso è stato anche selezionatore per la delegazione di Varese della categoria Allievi. Che esperienza è stata?
“E’ stato qualcosa di molto positivo per me, anche se diverso da quello che avevo fatto fino a quel momento. Il mio lavoro è consistito nell’andare a visionare tanti ragazzini, selezionare i migliori, metterli insieme e farli giocare qualche partita. E’ come se fossi stato l’allenatore di una nazionale: non hai tutti i giorni i ragazzi a disposizione, ma a scadenze fisse hai dei raduni e dei test; un compito non facile, insomma, anche considerata la giovane età degli atleti. Quest’anno, però, non credo di continuare con questo ruolo più che altro per mancanza di tempo”.

Nella sua carriera saranno passati tanti giocatori che poi sono diventati calciatori professionisti, un esempio?
“Sono molti, moltissimi, ma preferisco concentrarmi solo su quelli che ho attualmente alla Sestese. Alcuni 2000 sono già aggregati alla Prima Squadra che giocherà in Eccellenza e questa è una vittoria per la società. Un giovanissimo 2010, poi, è stato chiesto dall’Inter e comincerà a vestire il nerazzurro”.

Laura Paganini