Sul futuro del Varese c’è un grande punto interrogativo che aleggia nell’aria e che ha completamente spazzato via l’entusiasmo che era stato ritrovato due stagioni fa. Dopo gli ultimi due tribulatissimi anni in Serie B, seppur ripartendo dall’Eccellenza in seguito ad un triste fallimento, i colori biancorossi erano tornati a sventolare con una totalità accesa e quasi accecante, una tinta che purtroppo è completamente sbiadita negli ultimi mesi. Il motivo? I risultati deludenti della squadra, certo, che oramai può tranquillamente riporre nel cassetto tutti i sogni di promozione, ma anche (e soprattutto) la permanente situazione di incertezza societaria che non permette di guardare al futuro con tranquillità.

Paolo Basile, l’unico dirigente rimasto al suo posto, sta cercando una soluzione e alla porta hanno bussato vari imprenditori, ma fidarsi ad occhi chiusi di qualcuno, visti i recenti buchi nell’acqua, è impossibile. Le parole non bastano più, per convincere i tifosi serviranno tante dimostrazioni concrete. La realtà dei fatti è che la società sta vivendo gravi difficoltà economiche che mettono a rischio il futuro e che quasi sicuramente incideranno sul mercato, argomento che affrontiamo qui.

Venendo alle ultime novità sul fronte societario, dopo i tre incontri con tre gruppi diversi della scorsa settimana, ieri l’avvocato Eugenio Piccolo (in foto), che sta facendo da tramite, ha avuto un colloquio con un altro gruppo interessato al Varese, ma attualmente non ci sono stati sviluppi concreti e si resta in attesa. Quello che riguarda Pietro Vavassori, numero uno di Italsempione ed ex patron della Pro Patria, è un capitolo da considerare a parte perché, nonostante una sua entrata in scena, resti una possibilità, al momento non ci sono contatti diretti tra le parti, mentre ci sarebbe stata una vicinanza tra lui e le istituzioni, che si sono dette pronte ad intervenire nel caso non si riesca a trovare una soluzione.

Elisa Cascioli