Ogni partita vale solo tre punti. Che si giochi contro la prima o contro l’ultima, che ci sia in palio un primato, un posto ai playoff od una salvezza insperata, quei 90 minuti non daranno mai altro di più di quei tre “maledettissimi” punti. Lavorare sodo per tre punti, sacrificarsi per tre punti, confortare il compagno per tre punti, persi, o abbracciarlo per tre punti, conquistati, un milione di sfaccettature ma sempre e solo un’unica legge universale e cioè che in qualunque angolo del mondo, su qualsiasi campo da calcio, ci si giochi tutto per tre punti.
Poi, però, ci sono partite che ad agosto, quando i tuoi amici sono ancora in vacanza e tu a correre sotto il sole, sogni di giocare e di vivere da un meraviglioso punto di vista, quello che sta più in alto di tutti o appena sotto la vetta, pronto a scalarla. E allora come pensare che certe partite possano valere appena tre punti? E’ questo il caso di quelle due squadre che domenica, forse con largo anticipo, si giocheranno una buona fetta di campionato.
Guanzatese: prima della classe con 47 lunghezze, 19 partite giocate su 20 e uno zero tondo tondo nella casellina delle sconfitte, in due parole “la favorita”; la Belfortese sta lì 4 punticini più sotto, tutte le gare disputate, ed un’etichetta, quella di “antagonista”, conquistata domenica dopo domenica. In un’annata in cui il campionato di prima categoria non poteva rivelarsi più equilibrato di così, eccole le due squadre che alla lunga stanno dimostrando di essere le più vive, le più pronte a prendersi la corona di regina del girone A.
Ma cosa significa realmente questa partita? Cosa potrebbe significare perderla o vincerla?
Casaroli ValceresioA perderla non ci penso, a vincerla non lo so, so quello che ci giochiamo e ci giochiamo un sogno”. Non potrebbe essere più limpido mister Casaroli, neo tecnico biancorosso che quest’estate ha detto sì alla Belfortese con un obiettivo prima di tutti gli altri: continuare a costruire là dove le basi di cemento armato avevano già condotto ad un magnifico playoff. “Ho toccato poco o nulla da quando sono arrivato, perché qui c’erano già tante potenzialità ed un gruppo solido, ma soprattutto un clima magico che ti inebria non appena varchi la porta di quello spogliatoio”. “Siamo una squadra viva, abbiamo dimostrato di saper giocare, di saper fare punti su campi difficili, di saper stare in alto, abbiamo dato tante risposte alle domande di questo campionato, ma se pensiamo di aver già ottenuto il massimo, se pensiamo che basti la partita perfetta per vincere, ci sbagliamo, dobbiamo fare la partita super perfetta”. Già perché la Guanzatese, squadra solidissima, miglior attacco e miglior difesa è l’osso più duro da affrontare, l’unica a non aver mai perso: “Non potremmo chiedere avversario migliore, abbiamo massimo rispetto della Guanzatese, sta a noi dimostrare quanto valiamo, siamo ad un crocevia della nostra stagione e non so quanti avrebbero scommesso di arrivare a questo punto, però adesso ci siamo, siamo al centro delle attenzioni ed è bellissimoaggiunge il tecnico, che poi conclude: “Ci sono tanti motivi per cui vorremmo vincere, ma da quando abbiamo perso la nostra stella ne abbiamo una in più: la dedica sarebbe per Markaj, il nostro bomber che ha subito un brutto infortunio, gli siamo vicinissimi ma so che la sua assenza sarà uno stimolo ulteriore per essere ancora più intensi, più spregiudicati, per provarci fino in fondo a realizzare questo che per noi continua ad essere un sogno”.

daniele porro mister guanzateseSul fronte opposto c’è serenità, stupore per una vetta arrivata inaspettatamente, ma anche la consapevolezza dei propri mezzi e la voglia di continuare a fare bene su questa strada, come conferma mister Porro: “Siamo orgogliosi di quanto fatto fino ad oggi, il nostro è un bel percorso, sinceramente non ho ancora tirato una riga e fatto un bilancio, preferiamo dare il giusto peso ad ogni domenica”. E questa domenica che peso avrà?Bah, voi giornalisti dite che è big matchafferma ridendo il tecnicoma scherzi a parte lo è davvero, solo che è talmente lunga che può succedere ancora di tutto, potrebbe uscire qualsiasi risultato da questa partita e non essere definitivo, la salita arriva adesso”. Poi prosegue:Abbiamo sempre saputo di essere una buona squadra, abbiamo saputo sopperire alle difficoltà, vedi l’assenza di Zanoni per noi un perno fondamentale, abbiamo fatto quadrato ed anche grazie all’esperienza di alcuni siamo stati bravi a far crescere alcuni giovani rivelatisi importantissimi, ma ad essere dove siamo ora non ci avrei scommesso, anzi ci avrei messo la firma, anche perché il campionato si è presentato subito molto equilibrato con a mio avviso 3/4  squadre davvero toste, e non nascondo che la Belfortesee conclude è forse quella che all’andata mi ha impressionato di più, non ci resta che provare a fare del nostro meglio come sempre”.

Ora, alla luce di tutte queste premesse come credere che anche questa partita possa valere solo tre punti?
Li chiamano “big match” letteralmente “grandi partite”, perché sono quelle di richiamo, quelle decisive, quelle più attese. Lì chiamano big match perché sono disputati da due “big squadre”, ciò che fino ad oggi Guanzatese e Belfortese hanno dimostrato di essere in tutto e per tutto. E allora i punti in palio saranno pure “solamente” tre, ma il peso delle emozioni, già così intense alla vigilia, lasciano presagire che i big match, ed in particolare questo big match, in questa categoria e a questo punto della stagione, sia “vietato” perderlo, e perderselo…in entrambe i casi sarebbe un “peccato letale”.

Mariella Lamonica