Michele Ferri si gode qualche giorno di vacanza a Palermo con la sua famiglia e intanto prepara il suo futuro. Con la maglia del Varese la sua è stata una stagione da assoluto protagonista, numerose prove degne della sua carriera (in Serie A con Palermo, Sampdoria e Atalanta) e una macchia finale che vorrebbe tanto lavare via, quell’espulsione in finale playoff che pesa ancora. Il riscatto del classe 1981 arriverà nella prossima stagione. Dopo Rolando, infatti, è arrivata anche la conferma del difensore centrale.

Pronto ad un altro anno in biancorosso?
“Assolutamente sì. Lo volevo e sono contento, Varese era la mia priorità, non mi sono messo a cercare altro dicendo che ero libero. Ci siamo sentiti e abbiamo trovato l’accordo nel giro di due giorni, io sono andato incontro alla società e viceversa”.

Obiettivo?
“Per scaramanzia è meglio non parlarne. Diciamo quello di fare il massimo e di non ripetere più gli errori fatti nell’anno passato sperando in un ambiente sereno e tranquillo”.

A breve dovrebbe arrivare anche la conferma di Simonetto, tuo compagno di reparto…
“Un ottimo giocatore e non lo scopro io. Non è facile farsi trovare sempre pronto, ha qualità importanti, l’età dalla sua parte e può continuare a crescere”.

Cosa ti aspetti dal mercato del Varese?
“Chi se ne sta occupando mi hanno tranquillizzato sotto questo punto di vista. So che stanno cercando di fare le cose per bene, Varese parte sempre con certi obiettivi…”.

Qual è il rammarico più grande della stagione appena conclusa?
«Non aver vinto il campionato ci è dispiaciuto molto, anche se sul nostro rendimento hanno influenzato i fattori esterni. Abbiamo cambiato tre allenatori e gli stessi mister hanno avuto bisogno di tempo per conoscerci e ciò ci ha fatto perdere un po’ di terreno. Noi ci abbiamo messo del nostro perché abbiamo perso tanti treni e alla fine volevamo almeno chiudere in bellezza ai playoff. Personalmente, proprio in quella gara, non sono riuscito a mantenere la calma e in quei venti minuti col Gozzano mi è passata davanti tutta la stagione. Purtroppo mi sono innervosito ed è andata come tutti avete visto».

Cosa lascia una stagione così?
«Penso solo ai momenti belli, all’ambiente armonioso dello spogliatoio. Abbiamo affrontato un anno intenso e difficile e credo che abbiamo disputato un bel campionato. Non è stato assolutamente fallimentare, siamo partiti per vincere, è vero, ma ci abbiamo provato sino alla fine, non siamo arrivati a 10 punti dalla prima. Ho letto di campionati stellari di squadre che non sono nemmeno arrivate ai playoff, mentre la nostra stagione sembra tutta da buttare, non è così e non lo accetto».

24 varese-varesina ferriQuando è arrivata la sconfitta del campionato?
«L’abbiamo perso contro la Pro Settimo, nella partita di recupero di mercoledì. Contro una squadra che non ha superato la metà campo e noi che non ne abbiamo approfittato. Al fischio finale ho pensato che il discorso vittoria fosse chiuso definitivamente, purtroppo è stato così».

Che impressioni ti ha fatto la Serie D?
«Era la prima volta che mi cimentavo in questo campionato e ho trovato realtà ben organizzate come Borgosesia e Chieri, piazze che non hanno subito la nostra pressione».

Elisa Cascioli