Avramovic: 7 Ancora una volta tra i migliori uscendo dalla panchina. Il suo primo passo in attacco è mortifero, avrebbe trovato anche una tripla allo scadere dei 24″ fuori tempo massimo per un nonnulla e si spende bene anche in difesa. Tiene a galla Varese nel finale del terzo quarto e i 6 falli subiti evidenziano il suo esser costantemente pericoloso. Vitale.
Pelle: 6 Risponde presente nell’ultima frazione in un duello spuntato con Reynolds.
Natali: s.v. Un cameo di 2′ in cui tiene abbastanza bene su Markoishvili.
Okoye: 5 Chiude con un 2/12 complessivo al tiro frutto, ahinoi, di tanti mattoni e di una unica, accecante luce: un coast to coast nato da rimbalzo difensivo chiusosi anche con fallo subito. Ove ce ne fosse stato il bisogno, la gara di stasera evidenzia come questa OJM non possa prescindere da tutt’altro rendimento del nostro Stanley, vero equilibratore biancorosso. Ossigeno.
Tambone: 5,5 Una brutta persa nei primi 20′, poi gioca poco nella ripresa anche se chiude in campo il match.
Cain: 5,5 Le cifre finali non lo condannano, anzi. E’ però assente nei primi 20′ e la foto della sua gara è rappresentata da un De Vico che gli toglie la “sedia” facendolo carambolare a terra. Brusco risveglio dopo Capo.
Ferrero: 6,5 Gara seria e concentrata da parte del capitano che non sbaglia quasi niente. Presente sugli scarichi, attacca altrettanto bene il ferro e viene punito in maniera eccessiva con un antisportivo in una situazione in cui, invece, aveva cercato solo la palla. Cuore di capitano.
Wells: 6,5 Molto bene sopratutto nei primi due tempi in cui prende iniziative personali e legge bene il tempo di quando attaccare l’avversario. Chiude col freno a mano tirato, ma porta a casa anche 7 assists e la miglior valutazione varesina con 18.
Waller: 6 Più che discreto in difesa, ma ormai lo si sa che Tay sa mordere dietro, alterno in attacco dove sorprende con un paio di cross. Deve trovare maggior continuità al tiro, Varese ne ha bisogno.
Hollis: 5,5 Solo 3′ in campo partendo dal quintetto in cui perde due palloni e sbaglia un tiro. Insomma, non proprio concentrato, eppure, nell’asfissia generale della ripresa, si poteva riprovare.

Matteo Gallo

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