CECCO: eh Beppe, le tue promesse da marinaio…
BEPPE: quali promesse da marinaio?
CECCO: tempo fa, non ricordo quando, avevi assicurato che i nostri incontri sarebbero stati magari più brevi ma più ravvicinati nel tempo. Invece…
BEPPE: invece… Mah, non precludiamoci alcuna possibilità, magari tra un paio di settimane ci risentiamo, chissà…
CECCO: va beh, cominciamo a fare un quadro di ciò che si è visto sinora.
BEPPE: ti dico con molta sincerità che sinora ho visto poco o nulla. E non perchè Varese Calcio e Openjobmetis abbiano fatto vedere poco o nulla ma solo perché io ho visto poco.
CECCO: allora ci possiamo anche salutare…
BEPPE: come sei suscettibile! Non ho detto che non ne voglio parlare, ho detto che per esprimere un parere “cum grano salis” bisogna (se si è corretti) avere in mano degli elementi.
CECCO: a me basterebbero delle impressioni, anche dichiarate come tali.
BEPPE: e allora via con le impressioni…
CECCO: è il momento no del Varese…
BEPPE: lasciami dire innazitutto che avere permesso la trasferta ai tifosi del Como (e, ancor più a monte, avere inserito Varese e Como nello stesso girone) è stato demenziale. In molti lo avevamo detto prima, però si è voluto dar retta da una parte ai soliti professionisti della retorica e dall’altra a chi immaginava di poter scrivere una pagina nuova nella storia del tifo.
CECCO: senti Beppe, si è fatto un gran parlare di ciò che è accaduto al “Franco Ossola” ma, a ben guardare, è successo poco o nulla…
BEPPE: sono d’accordo con te, in fondo si è trattato di una ventina di persone (e forse esagero) che si sono un po’ scazzottate, mentre le altre quasi tremila presenti a Masnago se ne sono state al loro posto, disapprovando nella stragrande parte dei casi. Però, al di là del fatto che si è ancora una volta dimostrato che i cretini in giro continuano a esserci, il punto è un altro…
CECCO: e cioè?
BEPPE: autorizzare in questo caso la trasferta dei tifosi ospiti ha comportato la presenza di uno spiegamento enorme di forze dell’ordine.
CECCO: ho visto infatti che c’erano Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, tutti in assetto antisommossa.
BEPPE: esatto. Quanto è costato al cittadino comune, che nemmeno era presente quel giorno a Masnago, tutto questo servizio d’ordine per una partita di serie D? Ecco, io credo che bisogna essere più responsabili a 360 gradi e in questa occasione forse qualcuno non lo è stato come avrebbe dovuto. Chiuso il discorso.
CECCO: e in più per il Varese è arrivata la sconfitta…
BEPPE: era la classica partita da 0-0 e alla fine ha deciso il classico gollonzolo… D’altra parte, se si decide di mettere in porta un ragazzino (e, con l’obbligo degli under, a questo livello, così come accade in Eccellenza, quasi tutti lo fanno), bisogna anche mettere in conto che, per quanto sia bravo, può sempre incappare in una disavventura da cui lo stesso Buffon non è in assoluto esente; sicuramente Bizzi è un portierino coi fiocchi, però ci sta che nell’arco di una stagione commetta degli errori, alcuni dei quali possono anche rivelarsi fatali (se sbaglia il portiere, si sa, quasi mai c’è rimedio…).
CECCO: un punto in tre partite, dopo il rovescio (o manrovescio) giunto anche a Casale Monferrato: non è l’avvio che si poteva auspicare per il Varese…
BEPPE: sicuramente no. Io ho visto la squadra solo in due occasioni (nell’amichevole con il Verbano e appunto contro il Como) e la mia impressione è che il Varese dello scorso campionato fosse complessivamente più forte. E non lo dico perchè il Varese ha perso due partite su tre di campionato. Ai biancorossi lo scorso anno mancava sicuramente un centrocampista come Magrin o come Zazzi (che aveva giocato poche partite, condizionato dagli infortuni), quest’anno mi pare che il tasso tecnico sia inferiore nell’insieme. Ma, ripeto, ho visto solo due partite: la prima faceva testo sì e no, visto il divario tra le due formazioni, la seconda non è stata certamente la migliore per i biancorossi. Posso aggiungere un’ultima considerazione?
CECCO: prego…
BEPPE: secondo me, l’assenza di capitan Ferri si è fatta sentire tantissimo e non solo in difesa. Uno come Ferri tiene sul pezzo tutto il gruppo e personalmente lo considero un giocatore fondamentale.
CECCO: come si esce dal guado?
BEPPE: vincendo, solo vincendo. Non sono convinto che esistano le scorciatoie: se la squadra non è all’altezza, alla lunga paga dazio. Però vincere, anche rubacchiando, regala fiducia e morale. E poi, via, ho troppa fiducia in Iacolino per non pensare positivo. Anche se…
CECCO: anche se?
BEPPE: anche se una mia vecchia teoria, che credo di averti illustrato già parecchie altre volte, sostiene che pure un allenatore molto bravo può trovarsi nella incomoda situazione di non capire nulla della squadra che sta guidando. Spero non sia il caso di Iacolino quest’anno…
CECCO; va beh, passiamo al basket. Mi avevi detto di avere l’impressione che Cain avrebbe pagato dazio sotto canestro, tanto per dirne una…
BEPPE: appunto, era un’impressione. Non appena lo avrò visto, valuterò se la sensazione, più che l’impressione, di allora era quella giusta. Ma la Openjobmetis non l’ho ancora vista, neppure in allenamento, e in partita credo non abbia mai giocato al completo; per cui anche i risultati ottenuti sin qui lasciano molto il tempo che trovano.
CECCO: sì, in effetti meno 20 con Brescia e poi più 20 con Cantù e più 29 con Torino sono risultati che destano qualche perplessità e che non lasciano molto spazio alla obiettività…
BEPPE: infatti… Ma nei prossimi giorni ci saranno altre partite, a cominciare dal torneo di Caorle, dunque è solo questione di tempo.
CECCO: a proposito di basket, ci sono gli Europei…
BEPPE: mi pare che l’Italia abbia fatto il minimo sindacale. Dato atto di una buonissima difesa, diciamo che quando all’Italia è entrato il tiro da tre punti ha vinto e che quando non le è entrato il tiro da tre punti ha perso. Purtroppo l’assenza di Gallinari, sicuramente il giocatore più di talento di tutto il gruppo azzurro, si è fatta sentire, anche perché sotto canestro siamo in inferiorità nei confronti di tutti o quasi (Cusin è quello che è, almeno in campo internazionale, e Biligha non arriva a due metri di statura) e i playmaker non sono di primissima qualità, anche se Filloy si è confermato una piacevole sorpresa. Resta il fatto che se in panchina ci fossi stato io o qualunque altro piccolo masticatore di basket italiano al posto di Messina il risultato non sarebbe stato diverso: l’Italia ha vinto le partite che “doveva” vincere e ha perso le altre più difficili.
CECCO: pronostico finale?
BEPPE: la Spagna mi sembra sempre la più forte, anche perché nessuno è in grado di schierare, tutti insieme, quattro giocatori forti quanto Rubio, Rodriguez e i due fratelli Gasol. Però in semifinale e poi in finale ci saranno tre partite tirate e in una sfida punto a punto il risultato potrà anche premiare una squadra oggettivamente meno forte. Non dimenticare che parliamo di eccellenze europee, anche se con tutti gli assenti potremmo mettere insieme una squadra in grado di rivaleggiare con i futuri campioni d’Europa. E con questo…
CECCO: e con questo… alla prossima?
BEPPE: esatto, alla prossima!

Cecco&Beppe